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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2013 alle ore 09:20.

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Pochi anni fa, Giorgio Bocca aveva detto che «Napoli adagiata sul golfo è stupenda». Molto tempo prima, Guido Piovene scrisse: «La bellezza di Napoli cresce di giorno in giorno, di settimana in settimana, via via che scopre i suoi segreti. Finché si giunge a intendere che veramente è questo il più bel golfo della terra». Come dar loro torto... Sarà anche per questo che il grande circo della vela che conta, quello dell'America's Cup World Series, ha scelto il campo di regata della città partenopea per la seconda volta in due anni.

Un valore aggiunto e un riconoscimento non da poco, dal momento che si tratta della sola tappa in Europa nel 2013 e, soprattutto l'ultima verso il cammino che porta alla Louis Vuitton Cup di San Francisco, da cui a luglio uscirà il nome dello sfidante alla Coppa America, che si svolgerà all'ombra del Golden Gate a settembre. Tra il 16 e il 21 aprile tutti gli occhi del mondo saranno puntati su Napoli e sul suo Golfo, quello stesso che esattamente dodici mesi fa, stupì anche i palati più difficili, con un'organizzazione all'altezza della situazione e, con le regate definite da Tom Ehman, Vice Commodoro del Golden Gate Yacht Club, detentore della coppa delle Cento Ghinee, «tra le più belle che abbia seguito in trentatré anni di lavoro nell'America's Cup».

L'accoglienza nei confronti della comunità della Coppa America allora fu caldissima e, il villaggio, uno dei più affollati tra i sette che hanno ospitato le America's Cup World Series. Senza dimenticare una cerimonia di apertura spettacolare e la vittoria finale del team italiano Luna Rossa. Sono i tasselli di un puzzle che hanno contribuito in maniera fondamentale al raggiungimento di numeri senza precedenti per una manifestazione del genere, come i 2,5 milioni di spettatori che hanno frequentato i vari Villaggi Regata, o un'audience Tv complessiva di oltre 250 milioni di telespettatori. E, nell'era di internet, non potevano mancare anche i 7 milioni di accessi totalizzati dal sito dell'America's Cup. Numeri che scaturiscono da 173 regate in 43 giorni fissati dal programma, che come risultato hanno portato in dote niente meno che un Emmy Award. Un premio televisivo internazionale, guadagnato, a questo punto, anche grazie al palcoscenico-scenografia offerto dal Lungomare Caracciolo che è stato la tribuna privilegiata di migliaia di appassionati e che ha contribuito a far accendere la passione per il bello, attraendo coloro che amano la vela, vista da terra ma anche dal mare.

Perciò, partner internazionali hanno scelto di presenziare in maniera importante e non solo a terra, come ha spiegato Cristiano Talassi, direttore di Moët & Chandon in Italia: «Dopo il successo della scorsa edizione, anche quest'anno saremo sponsor a Napoli. La partecipazione di un vasto pubblico e la spettacolarità dell'evento sono tra le motivazioni alla base di questa conferma. A questo, aggiungeremo un'esperienza unica e irripetibile, portando i nostri ospiti nel centro del campo di regata. Vivranno un evento sicuramente unico e spettacolare che solo questo luogo può regalare, vedendo passare le imbarcazioni a pochi centimetri di distanza, sullo sfondo mozzafiato di Napoli». Del resto si ripete quella magia della visione del Golfo che fin dal Settecento affascinò quegli aristocratici, artisti e letterati che, da tutta Europa durante il loro Grand Tour di formazione, facevano tappa appositamente in questi lidi magnifici.

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