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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2013 alle ore 08:03.
L'ultima modifica è del 02 aprile 2013 alle ore 09:20.


Anche la "casa delle attività produttive" rema a favore dell'America's Cup. La nuova tappa napoletana delle World Series della massima competizione velica vede, infatti, un diretto coinvolgimento della Camera di commercio che quest'anno è entrata a far parte di Acn, società di scopo già partecipata da Regione Campania, provincia e Comune di Napoli.

L'ente, al pari degli altri partner, detiene una quota di capitale del 25%, in virtù di un investimento in conto capitale di 1,6 milioni. «La cifra che abbiamo messo a disposizione - spiega il presidente, Maurizio Maddaloni - dovrà rappresentare un moltiplicatore di opportunità, nel tempo, per il sistema imprenditoriale ed economico complessivo, in termini di maggiori entrate per gli operatori commerciali, per il turismo e per l'indotto in generale. Da quantificare, ovviamente, non nell'immediato e a bilancio delle regate di aprile, ma a partire dalla imminente stagione turistica e dal 2014 in poi».

In quest'ottica si inquadra la presentazione della kermesse velica al Mitt di Mosca, la più importante borsa turistica dell'Est Europa: l'evento è stato presentato come polo di attrazione per visitatori in cerca di eventi internazionali, ma anche arte e cultura.

Già nella tappa napoletana del 2012 ci fu un primo coinvolgimento della Camera di commercio, che offrì un contributo per la realizzazione del villaggio dell'ospitalità. «Subito dopo le regate - continua Maddaloni - ci siamo messi intorno al tavolo condividendo con gli altri partner istituzionali la necessità di assegnare alla società di scopo la funzione complessiva di strumento tecnico per la promozione e la gestione degli eventi che vada al di là delle regate di questo aprile».

Obiettivo comune: rendere la città e l'area metropolitana un attrattore di investimenti e, naturalmente, di turismo. L'edizione 2012, secondo Maddaloni, ha fatto scuola: «Lo scorso anno - sotolinea - forse anche per inesperienza, non c'è stata una piena condivisione della governance dell'evento, anche negli aspetti organizzativi. Forse si è lasciato troppo spazio agli americani. Ricordo che loro, per un po' di vento in una delle giornate, annullarono improvvisamente le regate, con migliaia di spettatori assiepati sul lungomare». Quest'anno, a quanto pare, bisogna fare tesoro di tutto per generare ricadute positive sul territorio.

«Il grande evento - prosegue Maddaloni - può essere sicuramente un attrattore e procurare un grande impatto economico. Ma affinché ciò avvenga, bisogna innanzitutto migliorare le condizioni dell'accoglienza turistica, la qualità e la fruibilità dei servizi e delle infrastrutture cittadine. I grandi eventi non sono fuochi d'artificio, ma occasioni per far recuperare ai napoletani il senso della loro città, con effetti ben al di là della presenza turistica nei giorni della manifestazione».

«È per questo - conclude il presidente della Camera di commercio - che vanno programmati per tempo».

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