Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2013 alle ore 18:26.

My24
A Cortina la "biennale" dei vini italiani in alta quota. Etichette al top

Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini, si sofferma sui distillati di Nonino: in particolare sull'Antica Cuvée invecchiata in barrique da 3 a 17 anni (blend di grappe monovitigno refosco, cabernet franc e merlot). E apprezza anche l'amaro Nonino, forse oscurato dalla più nota grappa. E l'imprenditrice Cristina Nonino che puntualizza: «L'amaro non è una novità: è un'invenzione dei miei genitori. Solo erbe selezionate».

Viva il mercato estero
A Leo Damiani, direttore commerciale di Perrier Jouet Italia, champagne distribuito da Antinori, non si riesce a strappare un sorriso. «Mercato italiano depresso, specie la ristorazione - si lamenta - ma recuperiamo in parte sull'estero. Il futuro? Non ho mai visto Piero Antinori così pessimista, anche se una crisi così violenta se l'aspettava da dieci anni».

Decisamente più ottimista Alessandro Lunelli, della famiglia che controlla le Cantine Ferrari. «Dopo la scalata in Italia – sostiene l'imprenditore – stiamo costruendo il brand anche all'estero: è una strada in salita ma bisogna realizzare un'operazione culturale. Far capire la particolarità del metodo classico. Recentemente sono arrivati in azienda cento collaboratori del nostro importatore americano Palm Bay International, per approfondire la conoscenza di Ferrari: siamo orgogliosi, perché siamo riusciti a trasmettere loro i valori e la qualità che sono alla base del nostro Trentodoc da oltre 110 anni».

«Negli Usa la conoscenza del vino italiano è in crescita - interviene Enrico Sasso, residente da 5 anni negli Usa e legato alla società importatrice Il Pioppo – Riusciamo, su produzioni limitate, a vendere nella ristorazione col tasting. Ora stiamo tentando di entrare nel retail, ma non è facile. Il vino italiano però deve stare attento a non fare pasticci: nella ristorazione il prosecco lo si vende anche a 9 dollari a bicchiere e una bottiglia a 20. Per il Brunello si arriva anche a 60 dollari. A volte però si esagera e si rischia di creare diffidenza: vendere un Amarone 2010 a 29 dollari mi sembra troppo e i danni d'immagine sono garantiti».

Più attento al prodotto e meno all'aspetto commerciale è Luca Carloni, imprenditore anconetano dell'impiantistica e sommelier per passione, in full immersion a Cortina per tre giorni. «Il Lupo bianco Maremma Toscana 2009? Ottimo: il 40% di Merlot rende il gusto avvolgente e più rotondo, stempera il gusto del Sangiovese. Ottimo anche l'Ostinato greco Campania 2011: un greco al 100% che non risulta dolce ma è semplicemente secco».

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi