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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2013 alle ore 11:09.

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Export, la meccanica può correre di più

Macchine utensili in Brasile
Il settore metalmeccanico riveste un'importanza strategica in un altro dei Bric, il Brasile, dove contribuisce per il 35% al Pil e 73,8 milioni di stabilimenti operano nel settore metalmeccanico, pari al 25% di tutta l'industria nazionale. Il segmento più importante è quello degli autoveicoli, seguito dal metallurgico, dalle macchine per apparecchiature e dai prodotti di metallo. Per le nostre imprese, le opportunità più interessanti si trovano nel segmento delle macchine utensili, della lavorazione di marmo, vetro, ceramica e nei macchinari per le costruzioni. Negli ultimi 3 anni in particolare, l'import di macchine utensili ha avuto un incremento del 55% a causa degli investimenti nel settore estrattivo (il Brasile è ricchissimo di materie prime). Però il Paese negli ultimi anni ha attuato una politica protezionistica e i dazi possono arrivare al 70% in più sul costo al consumatore finale. «In un macchinario – dice Francesco Paternò, segretario generale della Camera di commercio Italo-brasiliana di San Paolo – se la componente realizzata qui in Brasile è inferiore al 60% del valore totale scattano i dazi. È chiaro che più il macchinario è tecnologicamente avanzato più è facile che oltre il 40% del valore totale riguardi la parte realizzata in Italia. E questo è un ostacolo alle importazioni. Circa i settori più primettenti, la nostra Camera sta incoraggiando le imprese italiane a muoversi nel campo delle tecnologie ambientali e delle energie alternative. In Brasile le leggi sono abbastanza simili a quelle europee per quanto rigurada l'attenzione all'ambiente».

Macchinari tessili in Turchia
Dal 1990 ad oggi, il comparto meccanico è salito del 20% all'anno in un altro mercato emergente, la Turchia. La crescita è sostenuta da un tessuto di Pmi che possono contare su manodopera a basso costo ma anche qualificata. L'85% della produzione nazionale turca è destinata al mercato interno, che aumenta anche grazie a una popolazione numerosa e giovane. E malgrado la Turchia esporti a sua volta macchinari, la bilancia commerciale del comparto è costantemente negativa. Nel 2011, tutto il mercato turco dei macchinari valeva 27,7 miliardi di euro. Dall'Italia, gli impianti più importati sono quelli per la lavorazione del legno e per l'industria tessile.
Per quanto riguarda la possibilità di investimenti, bisogna tenere presente che dal 2012 è entrato in vigore un nuovo sistema di incentivi che divide le regioni turche assegnando una valutazione numerica (da 1 a 6) a seconda del grado di sviluppo. In quelle considerate più arretrate gli incentivi sono maggiori. Il Governo si è anche sforzato di snellire la normativa e le procedure burocratiche.

Singapore porta verso l'Est
L'ingegneria di precisione è oggi sotto la lente dell'Agenzia governativa di Singapore per l'attrazione di investimenti stranieri, in particolare nel packaging equipment e nella componentistica/moduli nel manifatturiero. L'ingegneria di precisione copre prevalentemente l'ekettronicam, la nautica, l'aerospaziale, le apparecchiature mediche e quelle per il food packaging. In molti di questi segmenti l'Italia gioca un buon ruolo, anche se la sua presenza è ancora assai scarsa. Il piccolo Stato asiatico, che di per sé non ha vaste aree industriali, può comunque costituire una porta verso le vicine Malaysia, Indonesia e Thailandia.

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