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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2013 alle ore 06:45.

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Se la softwarehouse Namirial di Senigallia, costiera anconetana, è aperta tutto l'anno – agosto incluso – non è certo per rispondere ai ritmi dei mercati stranieri. «Per ora lavoriamo solo con clienti italiani, principalmente banche e centri di assistenza fiscale, questi ultimi alle prese con dichiarazioni e adempimenti anche sotto ferragosto.

Neppure in Italia esistono più le ferie programmate, è uno stereotipo superato, i servizi vanno garantiti sempre», afferma Luigi-Enrico Tomasini, dirigente della Spa marchigiana di information technology che ha sviluppato uno dei primi sistemi al mondo per la firma grafometrica certificata. Una soluzione che rileva non solo il tracciato ma anche parametri biometrici (come pressione, inclinazione, velocità e tempo) della firma impressa sulla tavoletta digitale e rappresenta perciò l'ultimo miglio per la dematerializzazione totale dei documenti, con piena validità legale, al pari del cartaceo.
Un'innovazione, la soluzione FirmaGrafoCerta, che allontana sempre più l'ipotesi di due o tre settimane di fila di ferie estive per i 160 dipendenti dell'azienda senigalliese, visti i ritmi di crescita e di lavoro che si prevedono in azienda: +10% quest'anno, dopo aver archiviato il 2012 con 14 milioni di fatturato. Uno sviluppo che nei prossimi anni sarà ulteriormente sostenuto anche dallo sbarco di Namirial oltreconfine, a partire da Francia, Germania, Brasile e Taiwan.

«Nel mondo della sicurezza informatica – prosegue Tomasini, responsabile del progetto firma grafometrica – l'Italia fa scuola in Europa, perché sperimentare sistemi a prova di una popolazione tendenzialmente truffaldina e di una legislazione conseguentemente molto severa». E Namirial, a sua volta, non teme per tecnologia colossi come Telecom o Ibm, avvezza a investire almeno il 10% del fatturato annuo in R&S e ad anticipare i mercati. «Siamo stati tra i primi gestori di posta elettronica certificata accreditati, da inizio 2007 – rimarca l'ingegnere – e i primi in assoluto con un processo di firma digitale certificato Iso27001, applicabile a qualsiasi documento indipendentemente dal software che l'ha creato». Si stima che in Italia l'ecologia digitale, ovvero la dematerializzazione di tutti i documenti, permetterebbe risparmi di 200 miliardi di euro l'anno.

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