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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2013 alle ore 16:22.

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Gli investimenti
Gli investimenti giapponesi in Italia negli ultimi anni sono aumentati attraverso acquisizioni di aziende. Con effetti di solito positivi: il gruppo Lixil sta per annunciare un rialzo dell'80% dei profitti nel primo semestre anche grazie all'acquisizione di Permasteelisa. «Ci stiamo muovendo per sviluppare gli investimenti effettuati dai giapponesi negli ultimi anni, quando lo yen era forte», dice Giuseppe Arcucci di Invitalia, citando la collaborazione con Toshiba per una nuova fabbrica in Liguria facente capo ad Ansaldo T&D (acquisita due anni fa dal colosso nipponico). Di recente è stato raggiunto l'accordo per salvare lo stabilimento Bridgestone di Bari, dove saranno spostate produzioni ora realizzate nel Sud-est asiatico. In direzione inversa, la Jetro (che ha un ufficio a Milano) sta sollecitando più di prima gli investimenti diretti italiani in Giappone e promette maggiori agevolazioni, visto che l'Abenomics intende raddoppiare lo stock totale di Fdi a 35mila miliardi di yen entro il 2020. Il 2020 sarà anche l'anno delle Olimpiadi di Tokyo: un evento che dovrebbe sostenere domanda e investimenti.

La doppia imposizione
I giapponesi tengono molto all'entrata in vigore dell'intesa bilaterale – firmata nel 2009 e già ratificata da Tokyo - sulla sicurezza sociale, che eviterebbe una doppia imposizione previdenziale considerata un fattore non-tariffario che scoraggia gli investimenti nipponici in Italia rispetto ad altri Paesi europei. Di recente il segretario generale della Farnesina Michele Valensise è venuto a Tokyo - anche per preparare una visita del premier Abe in Italia, forse già a gennaio - e ha espresso «il massimo impegno del governo italiano per favorire la sollecita ratifica dell'accordo». Il “buco” per l'Inps sarebbe intorno ai 10 milioni di euro (in quanto ci sono più giapponesi in Italia, specie in posizioni di management, che non italiani in Giappone).

I tre dossier
RINNOVABILI
Il boom del fotovoltaico offre nuove opportunità

Quest'anno il Giappone potrebbe aumentare di 6-9 gigawatt la capacità produttiva di energia elettrica dal solare. Un vero e proprio boom che porterebbe Tokyo al secondo posto nel mondo dietro la Cina come mercato del fotovoltaico. L'obiettivo è di arrivare a 55 gigawatt nel 2030 e di portare la quota delle rinnovabili al 35% della produzione di energia.
FOTOVOLTAICO NEL 2030
55 gigawatt

INTERSCAMBIO
Export verso quota mille miliardi di yen
Nei primi nove mesi di quest'anno, secondo i dati delle Dogane giapponesi, le esportazioni italiane sono aumentate del 26,7% a 700 miliardi di yen: un trend che fa ipotizzare all'ufficio Ice di Tokyo il raggiungimento della soglia record di mille miliardi di yen a fine anno. Solo a settembre l'export italiano è salito del 28,8% a 75 miliardi di yen
EXPORT ITALIANO
+26,7%

NEGOZIATI UE-GIAPPONE
Libero scambio con la Ue: domani il terzo round
Domani a Bruxelles si chiude il terzo round delle trattative per arrivare a un'intesa di libero scambio rafforzata tra Unione europea e Giappone. L'Italia è interessata ad allentare le barriere commerciali e punta a una riduzione dei dazi giapponesi sui prodotti agroalimentari e in particolare sul vino (dazi del 15%), i formaggi (fino al 29,8%) e il prosciutto (8,5%)
DAZI SUI FORMAGGI UE
29,8%

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