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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2013 alle ore 18:33.

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Provocazioni raccolte da Gianni Chelo, regional manager di UniCredit in Sicilia il quale ha molto apprezzato il «ritorno all'antico» e a proposito dei tranched cover ha fornito qualche numero: «Noi – ha spiegato Chelo - abbiamo portato a termine una operazione di tranched cover che ha consentito di liberare risorse per 35 milioni di garanzie fornite dai 16 Confidi aderenti all'operazione, di cui oltre 8,7 a cinque Confidi siciliani. In funzione del capitale liberato abbiamo assegnato ai confidi aderenti un plafond dedicato per erogare ulteriori 60 milioni complessivi di finanziamenti garantiti, di cui 19 milioni ai confidi siciliani».

Particolarmente delicata la condizione dei Confidi 107, come racconta Marco troiani del servizio supervisione intermediari specializzati di Banca d'Italia: dei 57 Consorzi al 31 dicembre 2012, 32 hanno chiuso in perdita e 25 in utile con un ammontare delle perdite di circa 80 milioni e utili per 17,797 milioni. E per quanto riguarda sia le garanzie deteriorate che in sofferenza (dati al 30 giugno 2013) le prime sono il 21,3% del totale garantito e le seconde il 12,8% (per i 107 aderenti a Federconfidi le prime sono il 18,11% e le seconde l'8,43%). L'attività ispettiva di banca d'Italia ha rilevato su 11 Confidi controllati solo due in una condizione parzialmente favorevole, cinque in una condizione parzialmente sfavorevole e quattro in una condizione in prevalenza sfavorevole e sfavorevole. Novità in vista, invece, per quanto riguarda lo scambio di informazioni tra banche e Confidi: «Tra dieci giorni sarà definito il protocollo – dice Troiani – e poi si passerà alla fase di adesione delle banche».

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