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Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2014 alle ore 16:48.
L'ultima modifica è del 01 gennaio 2014 alle ore 18:07.

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(Ansa)(Ansa)

Alcoa è appesa alla verifica del piano industriale per la vendita a Klesh; il Mise ha fissato come data il 15 febbraio. L'attività produttiva è ferma da due anni circa e i 490 lavoratori sono in cassa integrazione dal 22 dicembre scorso e hanno ottenuto la proroga fino al 31 dicembre 2014. A fine gennaio èfissato un incontro con i sindacati al Mise.
Lucchini ha 4.500 lavoratori in vari stabilimenti di cui il principale èa Piombino dove i lavoratori hanno contratti di solidarietà fino a febbraio. A Trieste, dove è in corso una trattativa per l'affitto del ramo di attività, 485 persone rischiano la cassa integrazione da gennaio. Attesa per l'accordo di programma su Piombino e dell'apertura del bando di vendita. In ballo vi è l'ipotesi di costruire un cantiere di demolizioni (che potrebbe smaltire la Costa Concordia) ma i tempi sono stretti. A gennaio un incontro al Mise
Beltrame sta riducendo la produzione tanto nello stabilimento di Vicenza quanto in quello di San Didero in Piemonte, dove lavorano rispettivamente 700 e 300 persone che ricorrono alla Cassa integrazione. A gennaio èprevisto un incontro al Mise.
Ast di Terni ha 2.850 dipendenti che vanno in cassa integrazione a seconda dell'andamento del mercato. A gennaio dovrà tenersi un incontro azienda-sindacati per capire quale sarà il destino dello stabilimento, visto anche che deve ancora arrivare l'approvazione Ue al passaggio a Thyssenkrupp (che ha riacquistato da Outokumpu)
Pittini trafilerie ha inviato 78 lettere di licenziamento alla vigilia di Natale ai dipendenti dello stabilimento di Celano (Aq).

Elettrodomestici
Electrolux
ha deciso 500 esuberi che si aggiungono ai mille che derivano da precedenti accordi, affrontati con contratti di solidarietà. La società ha avviato «un'investigazione» su tutti gli stabilimenti italiani, dove lavorano circa 4mila persone, per verificare la sostenibilità della produzione. Il governo ha convocato l'azienda e le regioni interessate per il 24 gennaio ma i sindacati chiedono un incontro prima di questa data.
JP, parte della ex Merloni, è bloccata in una complicata situazione giudiziaria: il Tribunale di Ancona ha annullato un ricorso presentato dalle banche sulla vendita ed essendoci un commissario straordinario la vicenda vede coinvolto il Mise
Acc di Belluno è in amministrazione controllata e rischiano il posto 600 persone, che in parte sono in cassa integrazione.

Elettronica, Tlc, informatica
Italtel
ha 1.300 dipendenti circa in tutta Italia ma la maggioranza ènello stabilimento di Castelletto; 330 gli esuberi indicati dalla società, che vuole anche tagliare i costi del lavoro rivedendo il contratto aziendale. La azienda - riferiscono i sindacati - vuole arrivare ad un'intesa al Mise per uscite volontarie. L'8 gennaio èprevisto un incontro presso l'Assolombarda
Alcatel ha la cassa integrazione da tanti anni e il 17 gennaio è previsto un incontro al Mise; su circa 2mila addetti sono stati dichiarati 585 esuberi. In ballo c'èil trasferimento negli Usa delle attività di ricerca e sviluppo svolte da 350 addetti a Vimercate
Micron ha annunciato 2-300 esuberi su 700 lavoratori di Catania e Agrate; a gennaio èprevisto un incontro
Lfoundry ha 1400 lavoratori ex Micron in contratti di solidarietà fino all'agosto 2014 ma secondo i sindacati non ha liquidità e rischia di non avere le risorse per anticipare le competenze
Ciet è in amministrazione controllata e rischia il fallimento; i lavoratori a rischio sono più di 300.

Appalti telefonici

La principale è Sirti, dove si è già chiusa la trattativa sugli esuberi con i contratti di solidarietà ma resta aperta la partita sui contratti aziendali. Ad Alpitel sono a rischio di licenziamento collettivo 110 lavoratori
Stm vive una forte incertezza per l'ipotesi privatizzazione
Jabil di Caserta ha intenzione di licenziare la metà dei lavoratori, cioè 350, che già sono in cassa integrazione; èstato aperto un tavolo al Mise ma ancora non si intravedono soluzioni
Schneider di Rieti èa rischio chiusura per la decisione della proprietà di spostare la produzione in Bulgaria; nei primi mesi dell'anno i lavoratori dovrebbero lavorere dai 2 ai 3 giorni al mese

Ferrovie
Ansaldo Breda ha forti perdite di bilancio e a rischio sono oltre 2.000 addetti dei quattro stabilimenti di Pistoia, Pomigliano, Reggio Calabria e Palermo (questi ultimi in cassa integrazione). I sindacati - spiega Enrico Azzaro della Uilm - si oppongono alle ipotesi di smembramento e chiedono la costituzione di una joint venture con Sts per l'acquisizione delle commesse

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