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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2014 alle ore 08:59.
L'ultima modifica è del 30 giugno 2014 alle ore 14:47.

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«Siamo stanchi di sentir parlare di imprese soltanto per la rete di corruzione che ancora tiene imprigionato il Paese e lo umilia. Per noi, il vero volto dell'impresa non è quello che raccontano le cronache giudiziarie». Con queste parole la presidente Licia Mattioli è entrata nel vivo del lavoro dell'Assemblea dell'Unione Industriale in corso a Torino, negli stabilimenti della Maserati di Grugliasco.

Poche parole, chiare, che riprendono quanto aveva appena detto nei saluti il neo presidente della Regione, Sergio Chiamparino che, parlando del Passante Ferroviario di Torino e mettendo in paragone questa grande opera con il Mose di Venezia aveva appena detto: «Vogliamo affermare con orgoglio torinese che grandi opere e grandi eventi si possono fare senza prendere tangenti».

«Per noi, qui a Torino - ha proseguito Mattioli - l'impresa è fabbrica e le persone che ci lavorano dentro. Da qui dobbiamo oggi ripartire, anche per reagire con orgoglio a scandali e corruzione. Ma non bastano solo determinazione e impegno. Il tema da sviluppare è quello di porre le condizioni per tornare a fare affluire massicciamente gli investimenti nell'industria, tanto italiani che stranieri. Come in altri Paesi già sta avvenendo da tempo».

Fra i temi lanciati dall'assemblea di Torino c'è anche quello del salario minimo. «La sua introduzione - spiega Mattioli - potrebbe accelerare il processo di modernizzazione delle relazioni industriali. In tal modo, anche da noi sarà formalmente possibile dare avvio a una contrattazione collettiva più decentrata e vicina alle esigenze delle imprese e dei lavoratori, azienda per azienda».

Sul tema dell'export si è confrontato, tirando le conclusioni, Carlo Calenda, viceministro allo Sviluppo economico che ha anche detto di essere emozionato per la scelta del luogo, dato che lui stesso ha lavorato in Maserati fra il 1998 e il 2003. «Il raddoppio dell'export - ha detto Calenda - è alla portata nell'arco di qualche anno. Tuttavia occorre investire di più in internazionalizzazione. In Italia ci sono oltre 210mila aziende che esportano, ma di queste solo 30mila sono davvero internazionalizzate. Le altre sono carenti, non hanno una struttura adatta, non hanno un export manager all'interno. Questo è il lavoro che bisogna affrontare. E non lo può affrontare da solo il Governo, ma è necessario l'aiuto di tutte le associazioni industriali».

Calenda sostituisce a Torino il premier Matteo Renzi, assente per impegni legati all'attività del Consiglio dei ministri. Assente anche Giorgio Squinzi, il presidente di Confindustria, che nella notte è stato colto da un lieve e non grave malessere e che per questo ha dovuto annullare la trasferta nel capoluogo piemontese.

La prima a prendere la parola, nell'aula gremita da oltre 500 imprenditori, è stata Maria Rita Marzo, operaia team leader di Maserati, che ha dato il suo benvenuto agli ospiti in quello che ha definito «l'impianto simbolo della nostra rinascita come lavoratori e delle sfide che il nostro gruppo sta affrontando e vincendo». La scelta di svolgere l'assemblea dell'Unione Industriale in Maserati ha un altissimo valore per Torino: solo due anni fa, l'impresa sotto il marchio Bertone stava per chiudere, definitivamente, lasciando a casa oltre mille operai.

Dall'ascolto del suono della fabbrica, che invece oggi lavora, è partita la presidente dell'Ui di Torino, Licia Mattioli, nel dare il suoi benvenuto. «La Maserati è per noi il modello dell'impresa del futuro - ha detto -. Dopo essere rimasta silenziosa per anni, oggi è rinata e qui si producono alcune fra le vetture più eleganti del mondo. Dobbiamo però essere consapevoli che una fabbrica è come una grande orchestra. E basta una nota sbagliata per comprometterne il risultato finale».

Sul palco, per i saluti, sono intervenuti anche il neoeletto presidente della Regione, Sergio Chiamparino e il sindaco di Torino, Piero Fassino. In sala, fra gli altri, il presidente della Fiat John Elkann, l'amministratore delegato di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne, Il presidente di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato, l'attuale numero due nel direttivo dell'Unione Industriale di Torino, Vincenzo Ilotte, il presidente Fideuram, Enrico Salza la neoeletta assessore alle Attività produttive del Piemonte, Giuseppina De Santis, il responsabile del settore Educational di Confindustria, Andrea Bairati, il presidente dell'Ance Piemonte, Giuseppe Provvisiero, Gian Maria Gros-Pietro, neo presidente del consiglio di gestione di Intesa-Sanpaolo.

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