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Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2014 alle ore 10:30.

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Per Marco Gay, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, le start up rappresentano la forma moderna di quelle piccole aziende che, 40 o 50 anni or sono, avevano iniziato un'attività creativa che le ha poi trasformate in imprese leader del made in Italy. Per questo diventano particolarmente interessanti le classifiche internazionali relative agli incubatori universitari. E l'I3P del Politecnico di Torino, secondo la classifica stilata dall'University Business Incubator Index, si è confermato il migliore incubatore universitario italiano.

Ed è anche l'unico, del nostro Paese, ad essere inserito tra i primi 25 del mondo, con la quindicesima posizione a livello globale e la quinta in Europa. Un riconoscimento ancor più significativo perché lo scorso anno la classifica prendeva in esame 150 incubatori di 22 Nazioni, quest'anno 300 realtà di 66 Paesi.
A livello mondiale sono stati soprattutto gli incubatori asiatici a conquistare posizioni in una classifica guidata comunque dagli Stati Uniti con la Rice University. Quanto all'Europa, l'incubatore del Politecnico subalpino è preceduto soltanto dalle Università di Bath (Gran Bretagna), Chalmers (Svezia), dalla Inits della Vienna University of tecnology (Austria) e dalla Symbion Innovation della Technical University di Danimarca.

Ma all'I3P non si accontentano e continuano a lanciare progetti, idee, nuove start up. Sono appena state selezionate 15 idee di business tra le 273 che hanno partecipato alla prima fase della start Cup Piemonte Valle d'Aosta. E tra le proposte selezionate figurano iniziative per il turismo sostenibile, sensori bioispirati a base di polimeri elettroattivi per riprodurre la struttura dei tessuti muscolari, app per il monitoraggio extraospedaliero.
Il tutto è favorito dalla possibilità di operare in un ambiente particolarmente attento alle start up. Basti pensare alle attività del Club degli Investitori che ha istituito il premio destinato al Business Angel che si è distinto maggiormente per il sostegno ad una start up piemontese. Così come le iniziative del gruppo Pitagora per far conoscere le start up. E ancora la collaborazione con gli agenti di commercio, voluta da Antonello Marzolla alla guida dell'Aparc-Usarci, l'associazione della categoria.

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