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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2014 alle ore 16:53.

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In Uganda, nei villaggi del distretto di Luwero a un'altitudine che varia fra i 900 e i 1.200 metri, sulle rive del lago Vittoria, i produttori locali coltivano il caffè all'ombra delle piante di banano. Da questa regione ai confini del mondo, la miscela – nota per il suo carattere robusto e confezionata ad hoc per non perdere il proprio aroma – dovrà arrivare in autunno sui banchi del grande "mercato" del Salone del Gusto e di Terra Madre di Torino (dal 23 al 27 ottobre). Dove sarà proposto al pubblico, nella sezione dedicata ai Presìdi di Slow Food.

A garantire il trasporto, ma anche tutte le procedure di campionatura, analisi, sdoganamento ed etichettatura di questa e delle altre micro-produzioni in arrivo nel capoluogo piemontese sarà Dhl Express, azienda del gruppo Deutsche Post Dhl, specializzata nel trasporto espresso, con promessa di consegna entro le 24-48 ore. La società ha siglato con Slow Food un doppio accordo di partnership, che vale circa 400mila euro: per la messa a punto di una speciale piattaforma, che consentirà l'intero approvvigionamento dell'edizione 2014 del Salone e per lo sviluppo, insieme al settore innovazione dell'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, di particolari imballaggi capaci di mantenere inalterati i prodotti non solo nella qualità e temperatura, ma anche nelle caratteristiche organolettiche. Grazie a un lavoro di ricerca che durerà tre anni.

Dai posti più remoti del globo, sparsi in oltre settanta Paesi, Dhl Express importerà oltre 200 produzioni, occupandosi anche di campionarle: il caffè di Luwero dall'Uganda; l'halva bianco di sesamo (dolce della Macedonia orientale); Il miele "Wenchi volcano" o "Shalala" dall'Etiopia; la Katta pasta" dal Burkina Faso; il Pachchaperumal rice" dallo Sri Lanka. «Sarà una vera sfida per la nostra azienda – commenta Alberto Nobis, ad di Dhl Express -. Saremo impegnati a dimostrare di poter raggiungere ogni angolo del mondo. Oltre al fatto che il nostro impegno si concretizzerà anche in un supporto logistico e per lo sdoganamento. Perché ci sono prodotti che non sono mai stati importati e che, per questo, devono essere prima campionati». Prosegue Carlo Petrini, presidente internazionale di Slow Food: «La curiosità, lo scambio e il viaggio sono alla base della gastronomia. Nel mondo globalizzato, dove raggiungere un Paese o acquistare un prodotto particolare dovrebbe essere semplice, rischiamo invece di essere più poveri di diversità, di avere la stessa offerta, di ricercare gli stessi gusti. Per arginare l'omologazione della produzione agricola e dei gusti dobbiamo fare un lavoro capillare, raggiungere i più piccoli nelle aree più sperdute del mondo, dar loro voce e visibilità».

Il settore food potrebbe, peraltro, costituire un importante ambito di espansione per Dhl. I margini per una crescita ci sono visto che, sul mercato complessivo delle spedizioni espresse, l'enogastronomia al momento occupa una quota pari al 2%, contro ad esempio il 25% del settore fashion. «Con la decisione di sostenere il Salone del Gusto e Terra Madre – prosegue Nobis – la nostra è anche una scelta di campo, verso prodotti "buoni, puliti e giusti". La nostra azienda, ben consapevole delle emissioni che derivano dal settore trasporti, ha già fatto e sta facendo notevoli sforzi per cercare di ridurre il proprio impatto ambientale».

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