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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2014 alle ore 08:13.

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LONATO (BRESCIA)
La parola d'ordine è diversificare produzione e mercati. Feralpi cerca di mettere in archivio velocemente il peggior risultato degli ultimi anni (12 milioni di rosso) e di guardare avanti, consolidando le linee strategiche degli ultimi anni. La prima riguarda il rafforzamento all'estero. L'anno scorso il gruppo (944 milioni di fatturato) ha perso altre 100mila tonnellate di acciaio in Italia, e l'incidenza dei ricavi esteri raggiunge oggi il 68%. Su questo dato pesano le controllate estere, ma anche le vendite in Algeria. «Circa 400mila delle 640mila tonnellate vendute all'estero nel 2013 hanno raggiunto il nordafrica - spiega il presidente Giuseppe Pasini -. È un mercato determinante, alternative non ce ne sono: dobbiamo avviare una produzione in loco». Il gruppo ha costituito una commerciale, Feralpi Algerie. In 12 mesi, nonostante la rigidità del diritto algerino (gli stranieri non possono detenere più del 49% in una newco), Feralpi potrebbe debuttare con una unità produttiva.
L'altra scelta inevitabile è la diversificazione del prodotto. Feralpi sta lavorando per posizionare la controllata Acciaierie di Calvisano su nuovi segmenti a maggiore valore aggiunto: acciai per stampaggio, per l'automotive, trattoristica. «Nel 2013 – spiega il consigliere delegato Giovanni Pasini - abbiamo investito 5 milioni per migliorare colata continua e quindi qualità delle billette».
L'anno scorso il gruppo ha prodotto 1,9 milioni di tonnellate di acciaio in billette, -13,2% rispetto ai 2,2 milioni del 2012. Il 2014, però, è in recupero: la produzione cresce del 10%, trascinata da Germania, R. Ceca e Ungheria (+20,7%).
Sul mercato italiano, l'azienda conferma l'interessamento per il laminatoio da vergella («nell'ottica di diversificazione del gruppo» spiega il vicepresidente Cesare Pasini) di Lecco, messo in vendita dal gruppo Lucchini. «Lunedì - spiega Giuseppe Pasini – depositeremo un'offerta vincolante, con Duferco». Nei giorni scorsi, intanto, una delegazione cinese composta da Anshan Steel, Baosteel, Nanjiing ha visitato gli impianti di Feralpi, «interessati – spiega Pasini – alle tecnologie per la salvaguardia dell'ambiente». Nell'incontro si è parlato anche di mercato africano e di Ilva. «Nell'eventualità di sondaggi su Ilva da parte di questi player – precisa Pasini –, è stato chiesto un aiuto nella valutazione del dossier».
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