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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2014 alle ore 06:37.

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Lo smaltimento, valore 100-110 milioni di dollari, è già assegnato a Saipem e consorzio San Giorgio, che acquisteranno la proprietà della Concordia ormai considerata rifiuto non appena arriverà a Genova; per il ripristino ambientale, sul quale nelle ultime settimane si sono addensate le polemiche (si veda articolo in pagina), Costa Crociere ha indetto invece una gara fissando una serie di prescrizioni qualitative: entro il 25 luglio saranno presentate le offerte, ma sono già 15 i pretendenti che si sono fatti avanti, da soli o in associazione. Sulla possibilità di non rimuovere le piattaforme subacque (sei in tutto, che insistono su 21 pali di due metri di diametro) sulle quali era stato poggiato il relitto dopo la rotazione di 65 gradi a circa 30 metri di profondità, Girotto e Porcellacchia tagliano corto: «Mai nessuno ha avanzato richiesta formale di mantenerle», dice Girotto. «Nel 2012 ci è stato chiesto il ripristo del fondale, la conferenza dei servizi ha imposto di rimuovere le piattaforme e per questo abbiamo previsto di farlo», aggiunge Porcellacchia fissando l'obiettivo di «affidare la gara entro agosto» e «concludere i lavori nel giro di un anno».
Sul fronte ambientale per adesso non sono emerse preoccupazioni. «Finora non c'è stato alcun sversamento di liquidi, né opacizzazioni dell'acqua», ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. «Ispra e Arpat hanno cominciato il monitoraggio delle acque – ha aggiunto – che sarà costante per tutto il trasporto della nave e proseguirà per i prossimi cinque anni nelle acque davanti al porto del Giglio. Abbiamo scelto la strada più difficile, costosa e rischiosa per salvaguardare l'ambiente». E al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha invitato a non elogiare troppo Costa Crociere responsabile di 32 morti, e a non trasformare l'operazione in spettacolo, il ministro ha risposto piccato: «Nessuna operazione o risarcimento potrà mai ripagare il dolore delle famiglie delle vittime e quello del nostro Paese; la Regione Toscana avrebbe fatto meglio a venire alla fiaccolata in ricordo delle vittime, invece di alimentare polemiche».
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FASE 1
SPOSTAMENTO A EST
La nave viene rigalleggiata di circa 2 metri dalle piattaforme e spostata, con l'ausilio di rimorchiatori, di circa 30 metri. Questa operazione dura circa 6/8 ore; alla fine il relitto viene ormeggiato in sicurezza per mezzo di due serie di ancore a poppa
FASE 2
TENSIONAMENTO DEI CAVI
Prevede, per circa due giorni,
il collegamento e il tensionamento delle quattro catene e dei sette cavi per assicurare allo scafo i cassoni, e la messa in posizione definitiva dei cassoni
sul lato di dritta
FASE 3
RIGALLEGGIAMENTO REALE
Gradualmente i tecnici procedono ad immettere aria compressa nei 30 cassoni e ad espellere l'acqua di zavorra. La fase dura tre giorni durante i quali viene favorito il drenaggio dell'acqua dei ponti emersi
FASE 4
MANOVRA DI PARTENZA
Il relitto viene portato in posizione di partenza, con la prua verso est. Vengono impiegati per circa quattro ore due rimorchiatori a tirare dal lato mare, due all'assistenza di poppa, uno per ogni lato

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