Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2014 alle ore 06:37.

My24


MILANO
All'appello sono venuti a mancare 4,1 miliardi di euro.
La Relazione annuale Agcom fotografa un anno davvero nero per il comparto delle tlc in Italia (quello che a conti fatti ha perso di più). I ricavi totali, fra rete fissa e mobile, sono scesi del 10,8% rispetto al -6,4% del 2012. E ad avere la peggio sono stati i ricavi da rete mobile, scesi del 13,8% a 17,26 miliardi di euro (2,8 in meno), a fronte del -7,4% della rete fissa (17,20 miliardi). In pratica, a dieci anni dal sorpasso della telefonia mobile su quella fissa, ormai i due comparti sono tornati in parità.
Congiuntura, ma soprattutto guerra dei prezzi e regolazione hanno evidentemente lasciato il segno. Del resto, il traffico voce su rete mobile è salito dell'8,4% a 156,5 miliardi di minuti, pur in presenza di un -3,3% nel traffico dati (da 4,92 a 4,75 miliardi di euro) spinto in negativo dal -25,1% degli Sms (da 2,21 a 1,59 miliardi di euro), surclassati dai vari servizi di messaggistica. Calo (-14,1%) anche nel traffico voce nel fisso, a 67 miliardi di minuti.
Sul versante prezzi, il presidente dell'Agcom, Angelo Cardani, ha parlato di flessione come conseguenza del processo di liberalizzazione che «ha portato l'indice dei prezzi al consumo delle telecomunicazioni a decrescere del 44% negli ultimi 15 anni». Nel solo 2013 la discesa dei prezzi è stata dell'11,3%, contro un calo poco sopra al 3% della media europea.
Oltre ai prezzi, anche la regolazione ha comunque avuto un suo impatto che la Relazione stessa fa intendere non indifferente, sia nel fisso (vedi abbassamento unbundling e altri servizi di accesso) sia nel mobile (tagli delle tariffe di terminazione).
Su questo fronte, le scorie di un anno passato in trincea – soprattutto Agcom da una parte e Telecom dall'altra – sono emerse chiaramente dalla presentazione di Cardani. «Il contenzioso tra l'Autorità e gli stakeholders è tuttora molto elevato, con ricadute sui tempi di efficacia delle nostre decisioni e in termini di incertezza della regolazione». Il presidente dell'Agcom è poi tornato su due questioni che hanno contrapposto l'Agcom a Telecom (mai direttamente citata): la critica all'Autorità «per decisioni con effetti retroattivi» relativamente alla revisione delle tariffe Ull per il 2010-2012 che l'Agcom ha messo in consultazione a seguito di tre sentenze del Consiglio di Stato che hanno accolto i ricorsi di Eutelia, Wind e Fastweb e la partita sull'unbundling 2013 con «l'Autorità che ha dimostrato di aver operato in modo rigoroso» e «la chiusura della procedura da parte della Commissione Ue», che aveva sposato le tesi di Telecom. A giorni è attesa la decisione sulle tariffe per il 2014-16.
Intanto il settore si lecca le ferite visibili anche nel calo degli investimenti, scesi a 5,98 miliardi, superiore rispetto al 2012 (-5,4% contro -0,6%) anche se per il 2014 l'Authority attende «una ripresa degli investimenti per la realizzazione dei piani a banda larga degli operatori». Scendono gli investimenti nella rete fissa (-0,7%) ma aumenta l'impegno degli Olo (+8,4%) «a testimonianza dello sforzo soprattutto di Fastweb».
Nel mobile, sui ricavi da servizi 2013 Vodafone precede di un soffio Telecom (33,2 contro 33,1%), ma dopo aver perso 2,2 punti percentuali. Crescono invece Wind (da 20,5 a 22,1%) e H3G (da 7,3 a 8,3%). Cresce infine l'uso di Internet in mobilità: le Sim che hanno effettuato traffico dati erano 38,7 milioni nel primo trimestre di quest'anno contro i 31,5 milioni di 12 mesi prima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi