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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2014 alle ore 16:51.

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Italiani più fiduciosi, ma soprattutto prudenti. E' l'identikit che emerge dalla survey "Global Consumer Confidence" di Nielsen relativa al secondo trimestre 2014, eseguita su un campione di 30mila individui in 60 Paesi.

Secondo Nielsen la fiducia degli italiani cresce di 6 punti nel secondo trimestre 2014 rispetto al primo, toccando quota 51. L'Italia ha avuto anche l'incremento di fiducia maggiore dopo l'India (+7) e le viene accreditato anche un effetto traino sul trend europeo, il cui indice complessivo ha guadagnato due punti arrivando a quota 77.

Fiducia maggiore, sì, ma realismo, anche. Infatti dall'indagine emerge anche una sostanziale prudenza dovuta dalla consapevolezza che la situazione resta critica: secondo il 95% degli intervistati da Nielsen l'Italia è attualmente in fase di recessione anche se in miglioramento rispetto al medesimo periodo del 2013. Gli italiani risultano più ottimisti rispetto alla media Ue e a francesi e spagnoli circa le prospettive di uscita dal tunnel della crisi: per il 56% dei nostri connazionali (4 punti in meno rispetto ai primi tre mesi dell'anno) non si uscirà dalla congiuntura negativa nei prossimi 12 mesi. La media Ue sale al 58%, mentre a pensarla così sono il 72% degli intervistati francesi e il 73% di quelli spagnoli.

Certo, gli ultimi dati statistici diffusi dall'Istat in Italia (calo di fatturato e ordini per le imprese) e i segnali di rallentamento dell'economia tedesca non sembrano di buonissimo auspicio e potrebbero rappresentare una doccia fredda sul sentiment dei cittadini italiani ed europei. Tuttavia, «il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori italiani – spiega Giovanni Fantasia. Amministratore delegato di Nielsen Italia - si inserisce all'interno di un contesto politico in cambiamento con l'insediamento di un nuovo esecutivo, che ha promesso l'adozione immediata di misure anti-crisi». Secondo Fantasia, «pur rimanendo ancora vigili nei comportamenti di acquisto e consumo, gli italiani mostrano piccoli segnali di miglioramento sul clima economico e sulla percezione del futuro rispetto al primo trimestre: segnali di fiducia che vanno colti e soprattutto conquistati, pena la conferma, anche per quest'anno, di un trend di fiducia che ha visto l'Italia scendere ai minimi storici».

Al di fuori dell'Italia hanno fatto registrare un andamento positivo anche gli indici di Francia (60) e Regno Unito (90) (rispettivamente +1 e +3 punti rispetto al primo trimestre), così come quello degli Usa (+4 punti). La fiducia è, invece, diminuita complessivamente in America Latina (-3 punti), Medio Oriente (-1) e Giappone (-8). Anche la Germania ha fatto registrare una battuta d'arresto, con un decremento di 3 punti rispetto al primo trimestre 2014.

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