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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2014 alle ore 06:38.
L'ultima modifica è del 25 luglio 2014 alle ore 19:07.

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ISOLA DEL GIGLIO (GR) - Una "liberazione" per tutti: per gli abitanti dell'isola del Giglio, per Costa Crociere, per il consorzio Titan-Micoperi. La Concordia è partita a rimorchio ieri alle 11, in leggero anticipo sulle previsioni, dopo 30 mesi di permanenza forzata nelle acque davanti al porto della piccola isola dell'arcipelago toscano (dal 13 gennaio 2012 quando naufragò, facendo 32 vittime), lasciando dietro di sé emozioni e sfide tecnologiche "estreme".

«Il peso avuto dall'ingegneria italiana in questa operazione è stato determinante», ha sottolineato Franco Porcellacchia, responsabile delle operazioni di rimozione per Costa Crociere, riferendosi al progetto di raddrizzamento del relitto (rimasto adagiato su un fianco a poca distanza da terra) prima, e di rigalleggiamento poi, messo a punto col contributo dell'americana Titan e della ravennate Micoperi, che hanno "inventato" una nuova tecnologia di recupero navale coinvolgendo decine di aziende manifatturiere made in Italy. «Gli americani ci hanno aiutato, abbiamo avuto un formidabile goleador come Nick Sloane (il salvage master sudafricano, ndr), ma senza l'ingegneria italiana tutto questo non sarebbe successo», ha aggiunto Porcellacchia. Ringraziamenti per l'impresa che il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha definito "titanica" sono arrivati anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, arrivato ieri al Giglio: «Il successo di oggi è stato un tributo alle vittime.

L'Italia è un paese che sa fare sistema, sa imparare dai propri errori e rimediare a quello di un singolo. Speriamo che questo incredibile lavoro, unico al mondo, possa essere d'aiuto per altre sfide ingegneristiche». A dare un simbolico ringraziamento alle ditte coinvolte nel progetto di rimozione della Concordia è stato, ieri mattina, anche uno skipper solitario che prima della partenza si è avvicinato al relitto con uno striscione che diceva "Grazie a tutte le ditte". La Concordia navigherà a due nodi all'ora (50 miglia al giorno, in tutto sono 191) con la previsione di arrivare a Genova domenica. Il temuto inquinamento ambientale per adesso non c'è stato.

Il naufragio più clamoroso della storia moderna è finora costato a Costa (gruppo Carnival) un miliardo di euro, destinato a salire a 1,5 miliardi col trasporto del relitto a Genova, lo smantellamento (a opera del consorzio Saipem-San Giorgio del Porto, valore 100-110 milioni di euro) e il ripristino ambientale del Giglio, che partirà in settembre. Sull'isola arriverà un numero limitato di addetti delle aziende che vinceranno la gara indetta da Costa (in pole position c'è lo stesso consorzio Titan-Micoperi, visto che la compagnia di crociere ha già dichiarato che apprezzerebbe molto la continuità di lavoro), ma al Giglio si sa che ormai, senza la nave, tutto cambierà. «Non siamo l'isola della tragedia, ma quella che vuol riprendere il proprio cammino», ha detto il sindaco, Sergio Ortelli.

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