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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2014 alle ore 11:36.

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La famiglia araba Bin Laden investe 45 milioni di euro per assicurarsi il 50% della Marmi Carrara, società che detiene a sua volta il 50% di Sam, titolare di una buona fetta (circa un terzo) delle cave di prezioso marmo bianco di Carrara. La trattativa, avviata nei mesi scorsi, si è perfezionata ieri, 30 luglio. E' la prima volta che un gruppo straniero investe nel distretto marmifero di Carrara, sbarcando dunque nelle Alpi Apuane.

A vendere sono state le famiglie locali Gaspari, Piacentini, Tonini e Volterrani, assistite dallo studio di Giulio Andreani. A comprare - assistita dallo studio legale Menchini e da PriceWaterhouseCoopers - è la Cpc Marble & Granite Ltd, con sede a Cipro, che fa capo al gruppo della famiglia di Osama Bin Laden, il terrorista saudita fondatore di al-Qaida ucciso nel maggio 2011. Il gruppo arabo, terzo al mondo per fatturato nel settore delle costruzioni, opera da anni nel comparto del marmo (possiede 26 cave nel mondo) ed è stato finora un cliente importante dei produttori di Carrara per l'acquisto di 'bianco' diretto ai sontuosi palazzi arabi; è anche socio in un'azienda apuana che produce filo per il taglio del marmo, nata di recente. Con questa operazione si assicura il controllo dell'approvvigionamento del 'bianco' di Carrara che sta vivendo una nuova stagione d'oro sui mercati internazionali; dalle cave che fanno capo a Sam (Società apuana marmi) si estraggono ogni anno 1-1,2 milioni di tonnellate di prezioso marmo, diretto in tutti i Paesi del mondo.

L'acquisto del 50% della Marmi Carrara (l'altra metà rimarrà in mano a due famiglie di imprenditori locali) inserisce la famiglia Bin Laden tra gli industriali dell'escavazione di Carrara, oggi sul piede di guerra col Comune toscano per la cosiddetta 'tassa marmi' e con la Regione Toscana per il nuovo piano paesaggistico accusato di limitare l'attività estrattiva.

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