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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2014 alle ore 07:58.

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I russi corteggiano a carte scoperte l'aeroporto di Rimini. Novaport Italia, società satellite della corporation Aeon del magnate russo Roman Trotsenko, ha infatti presentato ieri pomeriggio la sua offerta per il Fellini, una delle quattro proposte sotto la lente dell'Enac per la gestione della pista di Miramare (dopo il bando di gara chiuso lo scorso 14 luglio).

"Siamo la sola cordata, delle quattro in lizza, che fa di mestiere il gestore aeroportuale – sottolinea Andrea del Vecchio, manager riminese di riferimento per Novaport Italia – con un forte interesse operativo concreto, visto che già oggi l'83% dei voli di Rimini è da e verso la Russia. Una location strategica con uno straordinario potenziale di sviluppo per il nostro business". La capofila Novaport Llc, società con 443 milioni di dollari di fatturato e circa 6mila dipendenti, controlla sette aeroporti tra Europa ed ex Urss (Novosibirsk, Chelyabinsk, Astrakhan, Barnaul, Tomsk, Chita, Volgograd) e ne partecipa un'altra decina.

La proposta di Novaport Italia prevede di fatto, nero su bianco, un investimento di 40,6 milioni di euro nell'infrastruttura aeroportuale romagnola e nella viabilità relativa, con l'obiettivo di ristrutturare e ampliare (di circa 10mila mq) il terminal passeggeri, potenziare di 12mila mq le aree dedicate alla sosta degli aeromobili, allargare la pista, incrementare i parcheggi per l'outcoming, rimodellare i servizi a terra e realizzare una gallery di boutique e negozi con prodotti locali e del made in Italy. "La nostra idea è destagionalizzare l'attività dello scalo e del turismo balneare romagnolo inserendo il Fellini nella rete aeroportuale internazionale da Oriente e Nord Europa (in tal senso sono già in corso contatti con compagnie primarie come Qatar Airways). L'obiettivo è triplicare i passeggeri nel giro di cinque anni, dai 450mila stimabili quest'anno a oltre 1,2 milioni, e a regime toccare i 3 milioni - spiega Del Vecchio – con un consistente ritorno economico sia diretto che indiretto sul territorio perché daremo lavoro a ditte locali nella fase di ristrutturazione e creeremo poi un indotto enorme per tutto il settore dell'ospitalità". Già la vecchia società di gestione Aeradria calcolava che il Fellini era in grado di generare a cascata sul Riminese – con mezzo milione di passeggeri l'anno – 800 milioni di euro di giro d'affari.

Ed è proprio ad Aeradria e ai suoi 78 dipendenti che lancia un messaggio positivo il manager di Novaport: "Speriamo che Enac concluda la valutazione delle offerte prima di fine ottobre, quando scade la gestione del curatore fallimentare, perché abbiamo avanzato un'offerta formale (oltre 3 milioni di euro, che garantiscono 15 punti in più nel rating Enac) anche per gli investimenti realizzati e non ammortizzati da Aeradria. Abbiamo tutto l'interesse a salvaguardare e potenziare anche gli organici: 78 addetti sono troppi per 450mila passeggeri ma non certo sufficienti per i traffici tre volte superiori che contiamo di realizzare".

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