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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2014 alle ore 06:38.

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MILANO
Corsi accademici in inglese? Siamo già oltre. Meglio un "double" o "triple" degree. Ovvero un anno a Milano, uno negli Usa e anche in Cina, per acquisire alla fine un titolo di studio che vale per 2 o 3. Cioè riconosciuto in ciascuno dei Paesi coinvolti. Ma anche lauree con affaccio diretto su uno stage (meglio all'estero) con finalità d'assunzione, senza dimenticare che le rette sono impegnative (e di questi tempi inopportuno aumentarle), vivere costa, e che per venire incontro ai risparmi sempre più magri delle famiglie servono flessibilità nei pagamenti e più borse di studio.
Internazionalizzazione, sbocchi professionali e "aiuti" agli studenti sono i driver su cui le università private milanesi lavorano da tempo per attrarre sempre di più e meglio matricole e post-graduate dall'Italia e dal mondo.
L'ultima, solo in ordine di tempo, l'Humanitas, che debutta con i corsi di infermieristica (in italiano) e di medicina (100% in lingua inglese). Test di ammissione il 15 e 16 settembre prossimi, 140 ammessi il primo anno e rette tra 10mila e 16mila euro per la sola "school of medicine". Ma nel 2017-2018 dovrebbe essere operativo, alle porte di Milano, il nuovo campus (gli scavi dovrebbero partire a fine anno): 20mila metri quadrati per 20 milioni di euro di investimento tra aule, laboratori, biblioteca, mensa, palestra e residenze.
«Partono quest'anno due nuovi corsi di laurea interamente in lingua inglese – ha spiegato Giovanni Marseguerra, prorettore dell'Università Cattolica di Milano, con delega al coordinamento dell'offerta formativa – il corso magistrale in management e quello in Food marketing e strategie commerciali, interfacoltà tra Economia, Giurisprudenza e Scienze agrarie, alimentari e ambientali. Oltre ai corsi in Economics (sia triennale che magistrale) a Banking & Finance. Abbiamo 130 programmi di scambi in 70 Paesi (dal semestre di studio a periodi di ricerca all'estero sino agli stage lavorativi). Quest'anno più di 400 studenti hanno fatto stage a New York, San Francisco, Boston, Brisbane, Sidney, Melbourne, ma anche a Shanghai, Hong Kong, e in Europa, a Londra o Dublino.
Alla Bocconi si lavora su due fronti: dal 2013–2014, dopo la "doppia laurea" economica, riconosciuta in Italia e nel Paese in cui ha sede l'università partner, si è sperimentato un percorso "triplo": il World Bachelor in Business comporta un anno in Bocconi, uno alla University of Southern California e uno alla Hong Kong University of Science and Technology. Ma anche su un progetto di inclusione dei giovani più brillanti ma meno abbienti. L'ateneo ha previsto di spendere, per 3 giovani "dotati" e selezionati, ma in difficoltà economiche (provenienti da famiglie immigrate e non), 70mila euro per alloggi, mense, libri, attrezzatura tecnologica e tutto quello che può servire al loro percorso di studi. Per un totale di quasi 200 mila euro in tre anni. Intanto si è gia svolto in 11 sedi (tra cui New York, Toronto, Tel Aviv, Istanbul, Dubai, Tokyo e Sydney) ikl test d'ammissione per il corso di medicina in lingua inglese dell'Università San Raffaele che punta su un articolato programma di partnership soprattutto per i phd e la ricerca scientifica.
Allo Iulm – Libera università di Lingue e Comunicazione – si preferisce puntare su piani di studio "su misura", attività di tutoring dei docenti, anche esterni, che si collegano ad opportunità di stage e di inserimento professionale. Ma anche sui servizi: «Quest'anno – ha spiegato il rettore Giovanni Puglisi – abbiamo stanziato 1,2 milioni di euro e a breve apriremo la gara d'appalto per un nuovo residence per altri 100 tra studenti e docenti».
Intanto, le Università private lamentano un taglio di 20 milioni di euro del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo). La coperta si accorcia. Tanto più quella delle famiglie. Così per non perdere iscrizioni, tutte confermano gli stanziamenti dello scorso anno per borse ed esoneri: 22 milioni di euro dalla Cattolica, più di 25 milioni dalla Bocconi. In Bocconi le rette, suddivise in 4 fasce di reddito, vanno da poco meno di 5mila a poco oltre gli 11mila euro, con aiuti calibrati per i meritevoli meno abbienti. In Cattolica un articolato sistema di detrazioni esonera dalle tasse sino a 24mila euro di reddito familiare. Poi si va a fasce, con rette da 1600 a 4200 euro circa. «Ogni anno – spiegano poi dalla Cattolica – circa 3mila studenti sono esonerati dal pagamento delle tasse di iscrizione e altri 6mila accedono ad altre forme di agevolazione economica».
Infine, Iulm – il cui costo oscilla dai 3500 ai 7mila euro – per l'anno accademico 2014/2015 confermata la "Fascia Zero", rivolta a giovani appartenenti a famiglie sino a 15mila euro di reddito e che abbiano preso almeno 75/100 alla maturità.
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I NUMERI
168.912
Studenti complessivi
È il totale degli universitari negli atenei milanesi
28,6%
Alle private
Sono gli studenti che a Milano hanno scelto un ateneo privato
-20 milioni
Tagli ai finanziamenti
È il taglio 2013-2014 ai fondi pubblici per gli atenei privati
25%
All'estero
I laureati in Bocconi che a un anno dalla laurea lavorano all'estero

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