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Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2014 alle ore 06:37.

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Produrre acciai per mercati di fascia alta e ad alto valore aggiunto. È la missione che il gruppo cremonese Arvedi ha pensato per il futuro della Ferriera di Servola. Un primo tassello del puzzle Lucchini (il gruppo è in amministrazione straordinaria) va a posto: il Mise ha comunicato ieri di avere autorizzato il commissario Piero Nardi «a stipulare con il gruppo Arvedi il peliminare di vendita relativo al complesso aziendale Lucchini di Trieste». La società cessionaria, con l'acquisto di Servola, si impegna a sottoscrivere l'accordo di programma per la disciplina degli interventi relativi alla riqualificazione delle attività industriali e portuali e del recupero ambientale dell'area di crisi industriale complessa di Trieste», stipulato lo scorso 30 gennaio. L'operazione, prosegue il Mise, comporterà investimenti per complessivi 172 milioni tra il 2014 e il 2016 «per il futuro produttivo e occupazionale» del sito triestino.
Nei mesi scorsi, a margine della firma per un contratto da un miliardo di euro con la cinese Rizhao steel e con Siemens per la realizzazione di quattro linee produttive da 8 milioni di tonnellate con la tecnologia Arvedi esp, il presidente Giovanni Arvedi aveva sottolineato che Servola era «un'operazione di completamento per Cremona, sia a livello logistico che industriale». Le prime indiscrezioni sul piano di sviluppo per Trieste confermano la volontà di focalizzare l'impianto su una produzione di qualità.
Servola, come ha detto lo stesso Arvedi, sarà inserito a pieno titolo nella filiera del gruppo cremonese. A Trieste sarà realizzato un impianto di laminazione a freddo per trasformare e finire i coils laminati a caldo a Cremona. Il target è di circa un milione di tonnellate. Arvedi intende produrre stampati a caldo per l'automotive, banda stagnata e anche lamierino magnetico. Il gruppo cremonese intende inoltre ripristinare la produzione di ghisa con l'altoforno. Infine, si investirà nello sviluppo intermodale logistico tra la ferrovia e il porto: Servola è destinato a diventare il terminal in ingresso e in uscita delle materie prime e di tutti i prodotti finiti della filiera produttiva lungo l'asse Trieste-Cremona.
Recentemente il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha affermato che la decisione del Mise «rappresenta un traguardo importante, un passo determinante che è stato compiuto grazie ad una straordinaria coralità di intenti». Serracchiani ha ricordato che nelle scorse settimane, al termine di un tavolo specifico dedicato al tema della Ferriera, i rappresentanti del Gruppo Arvedi hanno confermato che il piano di risanamento ambientale, per la parte che spetta all'azienda, è già in fase avanzata di progettazione e costituisce un prerequisito della continuazione dell'attività produttiva. «Il piano – spiega la nota – sarà attuato in 18-24 mesi ma già nei primi 9-12 mesi ci si attendono miglioramenti sostanziali del quadro ambientale».
matteo.meneghello@ilsole24ore.com
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