Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2014 alle ore 06:38.

My24

di Federico Pirro La Svimez ha anticipato in Parlamento l'analisi del suo Rapporto sull'economia meridionale che presenterà ad ottobre (si veda Il Sole 24 Ore di giovedì 31 luglio). I dati pubblicati sono indicativi di grandi difficoltà del tessuto economico del Sud, ma non è condivisibile l'affermazione secondo la quale il Mezzogiorno sarebbe a rischio di desertificazione industriale.
Sicuramente dalla fine del 2008 anche l'industria dell'area ha conosciuto in settori labour intensive, in particolare nelle fabbriche minori, flessione di domanda e redditività, ricorso ad ammortizzatori sociali, problemi economico-finanziari, ristrutturazioni e scorpori di rami d'azienda, quando non anche riduzioni occupazionali, o vere e proprie dismissioni o messa in stand by (Fiat a Termini Imerese e Irisbus nell'Avellinese, Alcoa nel Sulcis).
Tuttavia proprio dal 2008 - anche per le esigenze di competitività imposte dalla crisi - sono stati completati, sono iniziati o stanno per essere avviati massicci investimenti in stabilimenti e siti produttivi capital intensive di Eni, Enel, Fiat, Ilva, Alenia Aermacchi, Isab, Terna, Sorgenia per: a) ammodernamenti tecnologici, miglioramento dell'ecosostenibilità e riconversioni di impianti (Eni-Versalis a Priolo, Sarroch e Porto Torres); b) innovazioni di processi e prodotti (Fiat a Pomigliano, Pratola Serra e Melfi); c) adeguamento a nuove normative ambientali (Ilva); d) ricerche petrolifere in Basilicata e in Sicilia (Eni e Total); e) costruzioni e progetti di centrali a turbogas (Sorgenia, En.Plus, Ergosud) e di rigassificatori (Enel a Porto Empedocle); f) potenziamento di linee di trasmissione (Terna), ed anche ampliamenti di insediamenti (Alenia Aermacchi) con capacità e occupazione aggiuntive. Sono stati così difesi impianti e loro supply chain di valenza strategica per il Paese. Nel Mezzogiorno sono ormai consolidati primati nazionali assoluti nelle seguenti produzioni:
1) del 57% dei laminati piani con l'Ilva; 2) di piombo e zinco a Portovesme e di fluoroderivati inorganici per l'industria dell'alluminio alla Fluorsid di Cagliari; 3) di petrolio estratto in Basilicata e in minor misura in terra ferma e al largo della Sicilia; 4) di oltre il 60% della raffinazione petrolifera con i siti di Saras, Isab, Exxon, Eni R&M a Gela e Taranto, e della Ram a Milazzo; 5) di polietilene nei 3 steam cracker della Versalis-Eni a Brindisi, Priolo e Porto Torres ove si è avviata la produzione di chimica verde; 6) di oltre la metà di auto e veicoli commerciali leggeri, negli impianti di Fiat Auto a Pomigliano e Melfi e della Sevel ad Atessa; 7) dell'energia generata da fonte eolica; 8) di aerogeneratori di grande potenza costruiti alla Vestas di Taranto; 9) della macinazione di grani duri e teneri in vari molini, 10) di paste alimentari; 11) di conserve di pomodori e di legumi.
Nel Sud si compartecipa poi con forti quote ad altre produzioni nazionali, anch'esse strategiche: 1) di energia da combustibili fossili con le centrali di Enel, Enipower, Edipower, Edison, Sorgenia, E.On, Egl, En.Plus; 2) di energia da fonte solare e da biomasse; 3) di costruzioni aeronautiche in due dei 5 distretti aerospaziali italiani, localizzati in Campania e Puglia; 4) di nautica da diporto soprattutto nell'area partenopea; 5) di materiale ferroviario rotabile con i siti dell'AnsaldoBreda a Napoli, Reggio Calabria e Palermo, della Firema a Caserta e Potenza e della Mer.Mec a Monopoli (Bari); 6) di farmaceutica, grazie alle multinazionali Sanofi, Merck Serono, Novartis, Pfizer, Menarini, e ad altre aziende italiane minori come Dompé, Pierrel e Sifi; 7) di industrie olearie e vitivinicole.
Tali comparti e i loro stabilimenti alimentano robuste filiere di attività indotte con migliaia di addetti. La Regione Puglia dal 2009 al giugno 2014 ha incentivato, con agevolazioni per 865 milioni, investimenti di 3 miliardi di euro di piccole, medie e grandi imprese. Anche Invitalia ha sottoscritto nel Sud, o si accinge a farlo, 24 contratti di sviluppo per 1,4 miliardi di investimenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi