Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2014 alle ore 10:06.

My24

Viareggio scampa al rischio di bancarotta e commissariamento. Dopo l'approvazione, dopo cinque ore di consiglio comunale, del bilancio consuntivo del 2013 con un buco da 53 milioni di euro, si prepara a un piano di risanamento di dieci anni, fatto di lacrime e sangue che, al momento, non mette al sicuro uno dei gioielli di famiglia più famosi, il suo carnevale.

Il famoso evento, che richiama centinaia di migliaia di visitatori ogni anno, premi internazionali, il genio e la fantasia dei carristi più stimati nel panorama nazionale, potrebbe non svolgersi più, visto che dallo scorso aprile il Comune non paga i contributi alla Fondazione Carnevale e che tutt'oggi non ha i soldi per saldare le spese sostenute dai carristi per la manifestazione 2014. L'edizione 2015, se non si troveranno fondi alternativi, al momento è in alto mare; come pure è a rischio il Festival Puccini, altro immancabile appuntamento estivo di richiamo internazionale, in svolgimento a Torre del Lago.

L'amministrazione del renziano Leonardo Betti però resiste, gli assessori poco prima del voto hanno rimesso nelle mani del sindaco il proprio mandato, mentre si cercava il numero legale per l'approvazione di un consuntivo che potrebbe portare tutti davanti alla Corte dei Conti, visto che nel gennaio scorso il dirigente dei servizi ispettivi del Ministero dell'economia e delle finanze (Mef) aveva passato al microscopio i bilanci del municipio e delle sue partecipate, certificando che conti e calcoli non tornavano. Oltre al buco di 53 milioni di euro ci sono anche centinaia di milioni di debiti di una miriade di società partecipate, di cui circa 180 milioni direttamente a carico dell'ente. Il comune è stato ad un passo dal dissesto. Una delle perle della Versilia, con i suoi 64mila abitanti, Viareggio ruggiva negli anni Sessanta, meta di vip, cantanti e delle vacanze ambite dalle famiglie europee; il benessere, la ricchezza hanno portato i sindaci che si sono succeduti a fare scelte oggi sicuramente azzardate, tra cui la costruzioni di infrastrutture e impianti per miliardi di lire, con la nascita di un ginepraio di società partecipate, 19 in tutto quelle create negli anni 2000 dal primo cittadino Marco Marcucci, che poi si sono rivelate un pozzo a perdere.

Tra queste la Patrimonio spa, deputata alla riscossione delle tasse, oggi con un deficit di circa 14 milioni di euro. Per rientrare del capitale perso, la scelta del comune fu negli anni quella di vendere i beni pubblici, per cui si sollevò nel 2005 lo scandalo della cessione della storica passeggiata del lungomare di Viareggio, per incassare 30 milioni di euro dai diritti di superficie. Operazione non riuscita. Tutto fu quasi inutile e ieri il comune ha rischiato di dichiarare la bancarotta. Alla fine il sindaco di Viareggio Leonardo Betti si è salvato, ha ottenuto 13 voti favorevoli all'approvazione del bilancio consuntivo 2013 dell'ente e adesso l'amministrazione dovrà dichiarare il predissesto, presentare il suo piano di risanamento e risultare credibile alla Corte dei Conti. Il sindaco Betti prevede una ferrata spending review sulle partecipate, la vendita di alcuni beni del patrimonio comunale, il prepensionamento di molti dipendenti pubblici, l'azzeramento degli incentivi ai dirigenti, l'abbassamento degli stipendi, il taglio alla spesa pubblica per circa 9 milioni di euro con la speranza di riuscire a chiudere anche il bilancio 2014.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi