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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2014 alle ore 12:56.

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Il pubblico anche quest'anno non ha tradito. Ma le manifestazioni estive dedicate ai libri e alla cultura devono sempre più spesso fare i conti con la crisi economica che sta riducendo sponsorizzazioni e risorse in arrivo dalle Fondazioni, e che rende non più peregrina l'idea di un futuro neanche troppo lontano in cui si dovrà mettere fine alla gratuità di alcune kermesse.

I dati. Certo è che in estate si legge di più. Il dato di partenza è certificato dai numeri della Nielsen (si veda la slide «Lettori di almeno un libro nel trimestre»): mettendo a confronto i trimestri del 2011, 2012 e 2013 si vede che in tutti i tre gli anni il terzo trimestre (luglio, agosto e settembre) registra i picchi di lettura. Tradotto, in cifre si parla rispettivamente del 34%, 33% e 31% della popolazione di età superiore ai 14 anni. Un dato da tenere nella massima considerazione in un contesto in cui si leggono (e si acquistano) sempre meno libri. Sempre i dati Nielsen confermano che il mercato «trade» nel 2013 ha registrato un segno meno sia nei valori (-6,2%), sia nei volumi (-2,3%). Il tutto si è tradotto in 2,3 milioni di libri acquistati in meno.

Importanti per il mercato. Detto questo, sostenere che i migliori indici di lettura fra luglio e settembre siano la causa principale del proliferare dei festival e delle rassegne estive che hanno per protagonisti libri e narrativa è una tesi ardita e comunque tutta da verificare. Anche quest'anno però letteratura, arte, musica e filosofia hanno dato vita a numerosi eventi che hanno sicuramente vivacizzato la proposta culturale italiana (e in alcuni casi anche gossip e costume). «Festival e rassegne estive - conferma Giovanni Peresson, responsabile ufficio studi dell'Associazione italiana degli editori (Aie) - sono sempre più importanti per il mercato dei libri, oltre ad avere un impatto positivo per il territorio in termini di richiamo turistico e indotto economico». Peresson ci tiene a mettere in evidenza che «l'incontro fisico con gli autori sta assumendo un'importanza sempre maggiore».

Strategie in tempo di crisi. La recessione economica però ha picchiato, e molto, anche da queste parti. «Anche quest'anno abbiamo chiuso un'edizione interessante e di successo», spiega Andrea Zagami, direttore di Capalbio Libri e amministratore unico della Zigzag Srl che lo organizza. Vittorio Feltri e Luigi Bisignani fra i tanti che hanno presenziato quest'anno. «Molte delle aziende che sponsorizzavano hanno tuttavia drasticamente ridotto il loro apporto. Ci siamo salvati solo grazie a una politica di cambi merce e all'attenzione da parte di sindaco e del tessuto locale». Il festival si è tenuto dal 2 all'8 agosto: per garantire una tale durata occorre mettere in conto fra gli 80 e i 100mila euro di budget. «Quest'anno - dice Zagami - siamo andati sotto di circa 20mila euro. Ma nei prossimi mesi lavoreremo per raggiungere una sosteninbilità economica». Il caso di Capalbio Libri sembra dimostrare che l'appeal di queste manifestazioni si scontra inevitabilmente con questa crisi «neverending» e che potrebbe anche portare un domani a rivedere il principio della gratuità. «Quast'anno abbiamo registrato 10mila presenze per circa 38 incontri organizzati sull'arco dei tre mesi estivi», dice Francesco Chiamulera, responsabile di «Una montagna di libri», rassegna di incontri con l'autore protagonista dell'estate a Cortina d'Ampezzo giunta alla decima edizione in cinque anni (se ne tiene una d'estate e un'altra nei mesi invernali), che ha come presidenti onorari Alberto Sinigaglia e Vera Slepoj. Riguardo alle ristrettezze economiche anche Chiamulera è concorde nel considerare questo un momento di passaggio: «Siamo chiamati a fare sempre di più con meno, ma questo è uno stimolo a mantenere di queste iniziative la più importante ossatura che è quella culturale e liberarsi di qualche aspetto accumulativo in passato. I festival che reggeranno si fortificheranno e saranno pronti ad affrontare nuove sfide».

Nuovi arrivi. Per realtà abbastanza consolidate come Capalbio Libri o «Una Montagna di libri», ce ne sono altre nascenti e che promettono di voler entrare al centro della scena. In Sardegna, ha avuto successo «Stintino chiAma». La prima edizione della manifestazione (dal 26 luglio all'11 agosto) ha portato a Stintino, località balneare della Sardegna, alcune fra le più note firme del giornalismo italiano, cantanti, anchorman e autori di libri fra cui Bruno Vespa, Paolo Mieli, Roberto Napoletano, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, Marco Travaglio, Gennaro Sangiuliano, Stefano Zecchi, Andrea Pinketts. In questo caso la crisi sembra aver avuto un altro tipo di impatto. «In tempo di crisi l'ospite è più esigente e abbiamo sentito la necessità del completamento della nostra offerta», spiega Martina Zanchetta della Geturhotels, che ha organizzato questa serie di incontri forte anche dell'esperienza maturata negli anni a Cortina, dove la Geturhotels della famiglia Zanchetta ha una serie di strutture (ne ha una quindicina in tutta Italia). «Il riscontro - aggiunge - c'è stato. In platea avevamo ogni volta dalle 800 alle 1.500 persone». Teatro degli incontri di Stintino chiAma è stata la piazza del paese (1.500 abitanti). E oltre a Marino Bartoletti, «che ha guidato la rassegna», e oltra agli ospiti «che hanno accettato con grande amicizia di partecipare portando il loro contributo di esperienza e professionalità, è stata fondamentale la collaborazione da parte dell'amministrazione comunale, in particolar modo del sindaco, Antonio Diana», conclude Martina Zanchetta.

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