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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2014 alle ore 15:25.
L'ultima modifica è del 29 agosto 2014 alle ore 15:46.

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Via libera al progetto Tap, il gasdotto che dall'Azerbaijan attraverserà la Grecia, l'Albania e il Mar Adriatico per sbarcare nel Salento, lungo la costa di San Foca nella marina di Melendugno. L'ok è arrivato dalla commissione nazionale Via del ministero dell'Ambiente ed è un sì con prescrizioni. A gennaio il comitato regionale Via si era espresso contro la scelta di San Foca ma il parere della Regione Puglia non era vincolante.

Il verdetto della commissione andrà adesso al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, che firmerà il decreto. Successivamente si aprirà la fase che dovrà portare al rilascio dell'Autorizzazione unica, necessaria per far partire i lavori, fase che è gestita dal ministero dello Sviluppo economico.

Il sì della commissione nazionale era nell'aria, nel senso che era atteso già da qualche settimana. Adesso, però, c'è nero su bianco. L'opera è stata sempre definita strategica dal Governo, soprattutto per diversificare le fonti di approvvigionamento del gas, e in questo senso vanno una serie di dichiarazioni rilasciate di recente, dal ministro Galletti al sottosegretario alla presidenza, Graziano Del Rio. L'investimento è di 40 miliardi di provenienza privata, il gasdotto si sviluppa per oltre 800 chilometri, i metri cubi di gas trasportati dall'Azerbaijan saranno 10 miliardi l'anno, raddoppiabili. Attualmente Tap ha lanciato la fase di prequalificazione per le imprese candidate a fornire i componenti dell'opera. La parte in Adriatico del gasdotto sarà off shore, mentre quella on shore, nel Salento, si svilupperà per un tratto di circa 8 chilometri cui vanno aggiunti 1,5 chilometri di microtunnel che attraverseranno da sotto la spiaggia di San Foca per connettersi con la condotta sottomarina. Da San Foca il gasdotto si dirigerà poi verso Mesagne, in provincia di Brindisi, per il collegamento alla rete nazionale che sarà costruito da Snam. Tap, pur non chiudendo la porta ad altre localizzazioni nell'area (negli ultimi giorni è stata rilanciata la candidatura Brindisi), ha sempre ritenuto San Foca come il sito più idoneo anche dal punto di vista della tutela ambientale.

Molto prevedibilmente il parere della commissione nazionale riaprirà adesso il fronte del no nel Salento, dove in questi mesi ci sono state le proteste di Comuni, associazioni locali e del movimento "No Tap". Fronte molto articolato e che ha preso posizione in forme clamorose. E c'è stata anche un'intimidazione verso Confindustria Lecce con scritte tracciate sul portone della sede con della vernice nera.

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