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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2014 alle ore 06:38.

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L'AQUILA.
Riaprirà in parte alla città e al culto già tra un anno la Basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila, gravemente danneggiata dal terremoto che colpì l'Abruzzo cinque anni fa, anche se per vederla risplendere nella sua interezza si dovrà attendere la fine del 2016. Il progetto per il restauro di uno dei monumenti più importanti della città è stato presentato ieri dai protagonisti di questo recupero, che vede collaborare insieme partner pubblici e privati. Da un lato il Comune e la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici d'Abruzzo, a cui sono stati affidati la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza; dall'altra un gruppo di università (Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma e l'Università dell'Aquila) che si occuperà delle attività tecnico-scientifiche, affiancato da geologi e ingegneri dell'Eni, che per il progetto ha stanziato un contributo di 12 milioni in tre anni.
«Questa alleanza tra pubblica amministrazione, università, città e impresa – ha detto Salvatore Sardo, Chief Downstream & Industrial Operations Officer di Eni – offre un esempio operativo di efficienza in un ambito diverso delle tecnologie più avanzate utilizzate per l'attività estrattiva». Sulla stessa linea il sindaco della città, Massimo Cialente: «Abbiamo dato vita a un'operazione in cui una grande azienda privata italiana come Eni ha adottato un monumento importante per il nostro Paese. Un modello che potrebbe ripetersi con altri patrimoni italiani».
Il progetto, ha precisato Sardo, è stato studiato per «restituire alla comunità aquilana il monumento rispettandone la storia e la sacralità, migliorandone la risposta sismica e garantendo sicurezza e fruibilità nel tempo». Un intervento complesso che «dà fiducia nelle competenze del nostro Paese». Dopo la firma nel 2012 del Protocollo d'Intesa "Ripartire da Collemaggio", sono state avviate indagini tecniche preliminari che hanno preso in considerazione gli aspetti storici e culturali di un monumento che, in 720 anni di vita, ha subito tre terremoti gravi e 40 restauri. Terminate le fasi di progettazione, sono ora in corso le attività per l'assegnazione dell'appalto all'impresa esecutrice, che avvierà i lavori a inizio 2015.

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