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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2014 alle ore 09:39.

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FIRENZE - Prima la partenza del relitto (il 23 luglio scorso), con la sua "scia" di tecnici, istituzioni, forze dell'ordine, giornalisti, turisti più e meno frettolosi. Poi il maltempo del mese d'agosto, che ha colpito gran parte del mare toscano. Infine, a far da sfondo, la crisi economica che pesa sui portafogli delle vacanze. Per l'isola del Giglio la prima estate (in parte) senza la nave-città naufragata su uno scoglio a poca distanza dal porto il 13 gennaio 2012 non è stata, sul fronte turistico, brillante come sperato.

«È andata maluccio, solo agosto ha fatto buoni numeri, anche se tutto sommato l'isola ha retto», certifica il sindaco Sergio Ortelli, la cui famiglia è attiva nei servizi al turismo. La piccola isola dell'arcipelago toscano, 1.400 residenti e 12mila posti letto, fatica a tornare alla normalità dopo la tragedia che ha sconvolto animi e attività. «I conti li faremo a fine settembre – spiega Stefano Feri, presidente dell'associazione albergatori del Giglio e titolare di uno degli hotel più grandi dell'isola, il Campese, 90 posti letto – ma la sensazione è che nel complesso questa stagione replicherà i numeri dell'anno scorso. Certo, a Giglio Porto gli operatori hanno accusato un forte calo di presenze dopo la partenza della Concordia, e alcuni si sono trovati all'improvviso con le camere da riempire». Molti tecnici della compagnia Costa Crociere e di Titan Micoperi, il consorzio italo-americano che ha effettuato il raddrizzamento e il recupero della Concordia, avevano prenotato i posti letto fino al 30 settembre, ma hanno anticipato la partenza a fine luglio, una volta che la nave ha preso il mare, al traino, verso Genova. L'effetto negativo della dipartita della Concordia si è fatto dunque sentire in alcune zone dell'isola, meno in altre. Ma sul bilancio finale dei pernottamenti – 103mila quelli ufficiali del 2011, prima del naufragio della Concordia, da allora sempre in flessione – peserà come sempre la difficoltà di rilevazione, vista la forte presenza di strutture ricettive extra-alberghiere (solo 800 i posti letto in hotel sull'isola).

Archiviata questa estate "straordinaria", per il Giglio sarà la volta di pensare al futuro turistico. «L'operazione di rimozione è andata a buon fine e tutto il mondo ora sa dov'è il Giglio e che il mare è pulito – dice il presidente degli albergatori – dobbiamo ripartire da qui, magari utilizzando anche i soldi che dovrebbero arrivare da Costa Crociere». Il Comune ha chiesto almeno 80 milioni di risarcimento, e nelle prossime settimane il sindaco si incontrerà con la compagnia. I soldi di Costa Crociere serviranno per le infrastrutture, ma nell'attesa il sindaco potrà contare su due sponsor d'eccezione, che hanno lavorato alla Concordia: il consorzio Smit-Neri, che finanzierà una riqualificazione al Giglio Porto, e la ravennate Micoperi che rifarà la piazza di Campese con un investimento di almeno 500mila euro.

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