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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2014 alle ore 06:38.
L'ultima modifica è del 18 novembre 2014 alle ore 21:35.

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ROMA - Mai come ora il progetto Tap «è strategico sia per l'Italia che per l'Europa» incalza il commissario Ue per l'energia Gunther Oettinger. L'inverno, comunque insidiato dalla crisi tra Ucraina e Russia, sarà da brividi «ma contiamo di evitare un vero rischio delle forniture di metano per i paesi dell'Unione» rassicura il commissario all'unisono con i manovratori della nostra energia, che ieri ha incontrato con un'autentica maratona (dal ministro dello Sviluppo Federica Guidi ai capi di Enel e Eni Franceso Starace e Claudio Descalzi, dal gestori delle reti ai presidenti dell'Authority di settore Guido Bortoni e del Gme Massimo Ricci).

Italia «centrale nella strategia obbligata che la Ue a questo punto non può più eludere: la diversificazione delle fonti» ripete Oettinger. Che preannuncia intanto una soluzione di emergenza che verrà messa a punto nei prossimi giorni «per prepararci anche al peggiore degli scenari, che naturalmente contiamo di scongiurare». Si dovrà massimizzare l'import alternativo di metano rispetto a quello russo «utilizzando anche gli ottimi stoccaggi italiani e i rigassificatori con il reverse flow dei gasdotti per alimentare l'Europa». Dovrà essere la prova generale dello scenario futuro, da realizzare entro qualche anno «facendo proprio del Tap il primo passo».

Italia hub del gas per tutta Europa? Perché no, anzi sì. Perfino con una nuova collaborazione con la Russia «alla quale siamo tutti legati da contratti pluriennali». Con una possibile coesistenza tra le nuove infrastrutture da Sud e da Oriente «con il Tap che potrebbe intercettare non solo il gas dell'Azerbajan ma anche quello del Turkmenistan, dell'Iran settentrionale e dell'offshore israeliano» magari in parallelo con il nuovo gasdotto South Stream concepito dai russi (e dalla nostra Eni) per scavalcare la tratta (e i problemi) ucraini. «Purché la Russia sappia aprirsi alle logiche di mercato, dell'unbundling, dell'accesso a terzi, senza monopolizzare la nuova infrastruttura con Gazprom» ammonisce il commissario Ue. I nostri uomini dell'Energia apprezzano, naturalmente. «Gli stoccaggi italiani sono quasi pieni, saranno colmi in tempo utile per l'inverno» garantisce l'amministratore delegato di Snam, Carlo Malacarne.

La maratona di Oettinger nel frattempo è solo cominciata. Per concretizzare la mediazione tra Russia e Ucraina sul versante, delicatissimo, dei pagamenti del gas tra i due paesi ha visto più volte i russi e ad ore volerà in Azerbajan, a Baku, per incontrare di nuovo gli ucraini in terreno neutro.

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