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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2014 alle ore 10:43.

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Bruxelles. La Commissione europea ha annunciato ieri che intende valutare eventuali misure mirate di aiuto agli agricoltori colpiti dalle ritorsioni russe provocate dalle sanzioni che l'Europa ha imposto alla Russia nella grave crisi ucraina. L'annuncio è giunto alla fine di una riunione straordinaria dei ministri dell'Agricoltura dell'Unione qui a Bruxelles. Nelle prossime settimane, i Governi e Commissione cercheranno nelle pieghe del bilancio comunitario ulteriori fondi per aiutare nel caso il mondo agricolo.

«Vogliamo verificare se c'è la possibilità di aiutare il settore con aiuti mirati - ha detto il commissario all'Agricoltura Dacian Ciolos -. Dipenderà anche dalle possibilità del bilancio comunitario. Ne parleremo nel collegio dei commissari. Abbiamo chiesto agli stati membri dati certi sull'impatto delle ritorsioni russe. Siamo consapevoli della necessità di adottare eventuali compensazioni rapide, ed evitare ciò che è avvenuto nel 2009 con la crisi del latte quando gli aiuti furono versati un anno dopo». Il 7 agosto scorso, la Federazione russa ha annunciato il blocco di frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari provenienti dall'Unione europea, in risposta alle sanzioni economiche europee di fine luglio. Alcuni stati membri sono stati colpiti più di altri - i paesi baltici, i paesi dell'Est e del Sud Europa. Nelle ultime settimane, la Commissione europea ha quindi reagito, adottando tra le altre cose misure di mercato per aiutare il settore della frutta e verdura per circa 160 milioni di euro.

La recente riforma della Politica agricola comune ha istituito un fondo di crisi di 400 milioni di euro da utilizzare secondo criteri ben precisi. La riforma, tuttavia, entrerà in vigore solo dal 1° gennaio 2015 e lo stesso fondo potrà essere utilizzato solo a partire dal prossimo ottobre. Nel timore di un protrarsi della crisi ucraina, i governi - la cui riunione di ieri è stata presieduta dall'Italia, presidente di turno della Ue - hanno deciso di cercare nelle pieghe del bilancio comunitario altro denaro. «Una crisi di questa portata - ha detto il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina - scarica sul settore agricolo europeo le conseguenze di una questione generata da motivi diversi. È importante che si discuta di come utilizzare margini che vadano oltre i fondi del bilancio agricolo». Il comitato di gestione della crisi, che la Commissione ha già convocato a più riprese nell'ultimo mese, «continuerà a riunirsi settimanalmente per valutare l'evoluzione» della situazione, ha spiegato Ciolos.

Per ora, l'Italia ha subito un impatto negativo dalle ritorsioni russe per 200 milioni di euro. Trovare denaro oltre alle poste di bilancio già stabilite è sempre controverso a livello europeo. La prossima riunione dei ministri dell'Agricoltura è prevista a fine settembre. Proprio questa settimana, intanto, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha rivelato che gli aiuti agricoli nei paesi Ocse sono ammontati al 18% del reddito agricolo lordo, rispetto al 19% nel 2012 e al 37% nel 1985.

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