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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2014 alle ore 11:50.

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Obiettivo: salvare almeno i voli, a marchio Alitalia, che da Torino decollano verso Napoli e la Calabria. E dare tempo alla Sagat, la società che gestisce l'aeroporto, di individuare compagnie alternative per le destinazioni di Bari, Catania e Palermo. Evitando, così, il "declassamento" dello scalo di Caselle, messo alle strette dall'annuncio improvviso della compagnia di bandiera di voler cancellare dal 5 ottobre tutti i collegamenti con il Mezzogiorno.

La situazione è la diretta conseguenza delle novità che investono Alitalia, ormai targata Ethiad, al centro di una profonda riorganizzazione e guidata da ieri dal nuovo amministratore designato dal Cda, Silvano Cassano. Si guarda alle rotte internazionali e intercontinentali, con un conseguente indebolimento dell'attenzione per le tratte domestiche. Ma, per i clienti di Torino-Caselle, il danno è incalcolabile. Chi viaggia verso il Sud, infatti, potrebbe essere costretto da ottobre a fare scalo a Roma o a passare da Milano, affrontando una serie di annessi disagi come un raddoppio dei tempi di viaggio, l'aumento della spesa e il rischio di lasciare indietro i bagagli, nel cambio da un vettore a un altro. Condizioni che preoccupano anche gli industriali, a tutela delle imprese che hanno doppie sedi a Torino e in Meridione.

Per chiedere una retromarcia, gli enti locali si stanno muovendo in forze. La Regione, guidata da Sergio Chiamparino, non ha chiuso la porta alla possibilità di cofinanziare strategie (già utilizzate in passato) per il marketing territoriale. Il sindaco di Torino, Piero Fassino, ieri e all'indomani dell'annuncio, ha incontrato nella capitale i vertici della società aerea e l'amministratore uscente Gabriele Del Torchio. Ottenendo, da lunedì, l'avvio di una trattativa fra Alitalia e gli azionisti di Sagat.

Due i punti cardine cu cui verterà il confronto: cercare di mantenere in vita i voli per Reggio Calabria e Lamezia Terme, che non sono servite al momento da altri vettori low cost e non ridurre i collegamenti con Napoli. Meta verso la quale – comunque – ieri la Meridiana ha annunciato un raddoppio a 4 voli giornalieri con il nuovo orario della stagione invernale. Auspicato, dagli enti del territorio, anche uno slittamento dell'addio nelle rotte verso Bari, Palermo e Catania. Per dare il tempo a Caselle di organizzarsi e cercare, come spiega Fassino, «nell'ambito del confronto con Sagat una soluzione per il rafforzamento dei collegamenti con compagnie alternative ad Alitalia». Come Ryanair e Volotea, già attive su queste rotte.

E' invece salvo il volo diretto per Alghero (tre giorni a settimana, la domenica, il lunedì e venerdì) per effetto della cosiddetta "contiguità territoriale", cioè quel meccanismo per cui una compagnia, tramite bando pubblico, ottiene un contributo statale per la gestione di una rotta protetta e a tariffe sociali: è il caso delle destinazioni da e verso la Sardegna, altrimenti isolata dal resto del Paese.

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