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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2014 alle ore 10:06.
L'ultima modifica è del 12 settembre 2014 alle ore 18:10.

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(fonte:Istat)(fonte:Istat)

Non si ferma l'altalena della produzione industriale. A luglio risultano negativi entrambi gli indicatori: sia il dato congiunturale, sceso a -1% dopo il +0,9% di giugno, sia quello tendenziale (rispetto allo stesso mese dell'anno precedente), addirittura -1,8%. (Guarda i grafici con la serie storica). Una frenata che si presenta inattesa soprattutto nelle dimensioni, secondo gli analisti. A pesare, ancora una volta, è il crollo del settore energetico (-10,1), anche se peggio sono andate le apparecchiature elettriche.

Nella media del trimestre maggio-luglio la produzione è diminuita dello 0,8% rispetto al trimestre precedente. Quanto al dato mensile, si tratta del calo più significativo dal settembre 2013. Un dato in controtendenza rispetto all'Eurozona, dove la produzione in luglio ha registrato un aumento dell'1% sul mese precedente e del 2,2% sullo stesso mese dell'anno scorso.

Per quanto riguarda i settori, a luglio 2014, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,8%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,0%) e della fabbricazione dei mezzi di trasporto (+2,9%). Quest'ultimo dato è trascinato dalla performance della produzione di autoveicoli, che su base annua (e con la correzione del calendario) mette a segno un +10,1%.

Tra i segni negativi, le attività manifatturiere nel complesso fasso segnare un doppio "meno": -1,1% di luglio rispetto a giugno e -1,4% rispetto al luglio 2013. Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-13,9%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,1%) e dell'attività estrattiva (-7,8%). L'analisi dell'Istat in merito ai raggruppamenti per le principali industrie evidenzia un filotto negativo: dai beni di consumo durevoli (-01) ai beni di consumo non durevoli (-0,3%), dai beni strumentali (-0,5) a quelli intermedi (-0,6%), all'energia (-0,4).

Il dato odierno si inserisce in una serie caratterizzata da incertezza e andamento altalenante: il +0,4% tendenziale di giugno era arrivato dopo la doccia gelata del -1,7% di maggio, che a sua volta seguiva il +1,5 di aprile. Una dinamica cominciata mesi prima, quando la crescita dello 0,9% di novembre 2013 rispetto allo stesso mese dell'anno prima aveva interrotto un'orribile serie di diciassette mesi consecutivi in calo. Allora aveva forse illuso quel quasi +1%, ma va detto che il recupero era stato rispetto al novembre 2012, quando si era registrato il picco negativo record: -7,7 per cento.

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