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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2014 alle ore 08:43.
L'ultima modifica è del 18 settembre 2014 alle ore 12:44.
Sbarca a Genova la "app" Uber, che mette in contatto diretto guidatori di auto e passeggeri, realizzando un trasporto su misura. Dopo il lancio del servizio a Milano e Roma oggi ci sarà il debutto ufficiale nel capoluogo ligure. Ma già da alcuni giorni i tassisti genovesi sono in allarme, annunciando battaglia. E anche il Comune sta valutando se procedere con un'azione legale puntando sul mancato pagamento delle licenze.
Intanto, però, Uber tira dritto. I suoi vertici hanno deciso che l'approccio ideale per Genova è la soluzione Uberpop, cioè la versione low-cost di Uberblack (che, sempre tramite la app, mette in contatto con auto con licenza Ncc, cioè noleggio con conducente). Nella sua declinazione più a buon mercato, l'applicazione consente a chi ha un'auto adatta, di iscriversi al servizio come guidatore per condividere tragitto e costi. Chi deve spostarsi in città può, quindi, attivare l'app, che invierà la richiesta in automatico al driver più vicino. A quel punto, l'utente riceverà i dati dell'auto in arrivo (modello, nome dell'autista, foto, targa) per facilitare l'identificazione. Uber garantisce, inoltre, una transazione tracciata, gestendo il pagamento online attraverso carte di credito o paypal.
«Abbiamo scelto Genova come terza città italiana dove lanciare l'applicazione – spiega Benedetta Arese Lucini, general maneger di Uber Italia – dopo un'analisi sia del territorio sia del numero di persone che, nell'area genovese, hanno aperto la nostra app pur in mancanza (fino a oggi, ndr) del servizio. E poi la città è in trasformazione: ci sono molti studenti, universitari, stranieri e lavoratori pendolari che hanno bisogno di spostarsi e non hanno problemi salire su un'auto con altri. Inoltre Genova è dotata di un grande porto e sta tornando ad essere, con il potenziamento della ferrovia, uno dei più importanti nodi nella rete che collega l'Italia all'Europa. Insomma, la città deve essere smart anche nella mobilità».
Riguardo ai prezzi, con Uberpop un tragitto classico come centro-aeroporto costerà circa 11 euro. «E se il passaggio si prende insieme ad altri amici – prosegue la Arese Lucini – si può arrivare a pagare circa 2 euro a testa». La giovane manager ricorda, inoltre, che «Federconsumatori stima il costo annuo di un'auto, per il suo possessore, intorno a 7mila euro. Cioè circa 580 euro al mese. Questo significa che, contando un costo medio di 7 euro per una corsa fatta tramite Uber, se ne possono fare 83 per pareggiare il costo di un'auto».
La Arese Lucini spiega anche che, dopo Genova, Uber punterà ad approdare in altre città italiane del Nord, prima della fine dell'anno. Con il capoluogo ligure, come si è detto, sono tre le aree attualmente coperte in Italia, mentre nel mondo sono 200 (100 delle quali negli Usa, dove Uber è stata fondata, a San Francisco), in 50 diversi Paesi.
«Tra i nostri obiettivi – aggiunge la manager – c'è anche quello di migliorare la sostenibilità delle città: oggi le auto in Italia vengono usate mediamente un'ora al giorno, con a bordo una media di 1,6 persone. Attraverso la nostra app intendiamo ottimizzare l'uso e la capacità delle auto in circolazione».
Per quanto attiene alle contestazioni da parte dei tassisti, la manager sottolinea che Uber «viene contestata da un numero ristretto di guidatori di taxi. Il lavoro che stiamo cercando di fare, che consentirà, in prospettiva, di avere meno auto private per le strade, porterà più lavoro anche ai tassisti. Noi riteniamo di essere complementari a loro. Tanto che, in alcuni Paesi, abbiamo attivato anche il servizio Ubertaxi, rivolto proprio ai tassisti. Lo abbiamo proposto a Milano e lo proporremo anche a Genova». Per quanto riguarda, poi, alla volontà del Comune del capoluogo ligure di intentare un'azione legale, la Arese Lucini ricorda che «in Germania la corte di Francoforte aveva bloccato la app; ma nei giorni scorsi è tornata indietro su quel provvedimento, decidendo di lasciarci lavorare fino a quando non sarà emesso un giudizio definitivo. Inoltre Salvatore Rebecchini, commissario dell'Antitrust, ha appena dichiarato (a Radio 24, ndr) che Uber deve poter operare in Italia. Un via libera che noi consideriamo un importante passo avanti».
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