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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2014 alle ore 08:58.

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«Siamo qui innanzitutto per dire basta al clima di pessimismo che serpeggia nel Paese: l'Italia è ricca di opportunità e lo è anche per molti giovani creativi che sono le nostre menti migliori». Così Emanuele Soldini, direttore di Ied (Istituto europeo di design) Milano spiega il senso della giornata dedicata ieri al tema «Giovani. Creativi. lavorano», che ha aperto le porte della sede milanese dell'istituto a decine di giovani, imprenditori e professionisti.

Un «open day» dedicato ai ragazzi che vogliono guardare con ottimismo al proprio futuro, ma soprattutto a far comprendere loro lo stretto legame che - in un Paese come l'Italia - da sempre esiste tra creatività e mondo del lavoro e dell'impresa. «Nel Dna della nostra scuola - dice ancora Soldini - c'è sempre stata la stretta connessione tra formazione e lavoro. Il nostro obiettivo è trasmettere agli studenti una creatività applicata all'impresa». Creatività in tutto ciò che è "progettazione", dalla moda al design, dalla grafica alla comunicazione. E che evidentemente serve, stando ai numeri: a un anno dal diploma (fonte Anna Rogg/Job Placement sull'anno accademico 2012/2013) il «job placement» degli studenti dello Ied raggiunge percentuali superiori al 95% per tutte le lauree triennali, con ottimi risultati anche per i master in Management (97%), Moda (95%) e Visual Communication (100%). Non solo: in un contesto professionale sempre più globale, lo stesso Ied ha saputo creare una rete internazionale che comprende, oltre alle sedi italiane di Milano, Roma, Torino, Firenze, Venezia e Cagliari, anche alcune sedi estere: Barcellona e Madrid e le due nuove sedi brasiliane, a San Paolo e Rio de Janeiro. Sono molti, inoltre, gli studenti Ied in arrivo dall'estero: il 30% del totale nelle sedi italiane, con una punta del 68% allo ied di Milano.

«Gran parte dell'insegnamento nel nostro istituto - aggiunge Soldini - è tenuto da docenti che sono prima di tutto professionisti e imprenditori e portano agli studenti non soltanto la loro esperienza, ma anche progetti concreti su cui lavorare assieme, spesso destinati a una produzione reale». Proprio gli imprenditori sono stati tra i protagonisti della giornata di ieri, con due ore di «talk» durante il quale hanno spiegato ai ragazzi quali sono le esigenze e le opportunità sul mercato.

Lo stretto legame tra progettazione è stato esemplificato dal racconto di quattro "storie di successo", ovvero l'esperienza di quattro ex studenti Ied che ieri sono intervenuti all'«Open Day» di Milano per raccontare come sono riusciti ad affermarsi nel mondo del lavoro facendo leva sulle loro capacità e competenze in ambito creativo. Una delle storie è quella di Ilaria Innocenti, diplomata nel 2005 e poi cofondatrice del collettivo di creativi Studiomorinn (studiomorinn.com). Dal 2013 è Art Director di Karpeta, azienda specializzata nella produzione di tappeti artigianali, collabora con aziende nazionali e straniere dell'arredo e autoproduce una propria linea di oggetti per la casa. Paolo Valdem è invece fondatore dell'agenzia di comunicazione Chapeaux, società che oggi fattura 4 milioni. Olimpia Zagnoli, illustratrice 30enne, ha collaborato con testate di rilievo come il New Yorker, il New York Times, il Boston Globe, Rolling Stone e il Washington Post, e in Italia con Il Corriere della Sera. Letizia Redaelli, infine, dopo il corso di fashion marketing, ha partecipato al progetto speciale RZero del gruppo editoriale L'Espresso.

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