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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2014 alle ore 10:36.
L'ultima modifica è del 19 settembre 2014 alle ore 10:38.

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In Puglia sono in arrivo nuovi fondi per 30,2 milioni di euro per finanziare i cluster tecnologici regionali. Il bando - messo a punto dall'assessorato regionale allo Sviluppo economico – sarà pubblicato il 22 settembre e incentiva la realizzazione di progetti di ricerca collaborativa tra imprese ed organismi di ricerca nelle tre aree a maggiore specializzazione "intellignete", ovvero manifattura sostenibile, salute dell'uomo e dell'ambiente e comunità digitali. Entro il 16 ottobre imprese (micro, piccole, medie e grandi) ed organismi di ricerca potranno candidare i loro progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale che non siano semplicemente modifiche di routine o periodiche a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione e così via.

L'obiettivo principale è creare vere e proprie filiere tecnologiche integrate focalizzate, in particolare, su tecnologie chiave abilitanti (KETs) di interesse collettivo, ovvero micro e nanoelettronica, nanotecnologie, biotecnologie,produzione e trasformazione avanzate e infine materiali avanzati. Su questo aspetto la Puglia è molto avanti, con l'utilizzazione di materiali compositi nell'aerospazio, nell'automotive, nello sport, nel tessile.
"Con questo bando-spiega Loredana Capone, assessore regionale allo Sviluppo Economico-vogliamo creare filiere sempre più integrate tra imprese, sistema della ricerca, produzione industriale, sistema dei brevetti con l'obiettivo finale di applicare a tutti i settori produttivi l'innovazione ottenuta dalla ricerca sui materiali avanzati".

Gli esempi non mancano: così la tecnologia del plasma che si presta all'idrorepellenza e quindi ad applicazioni nell'industria nautica, o le leghe speciali di alluminio adatte all'automotive o la fibra di carbonio applicata non solo nell'aerospazio, ma anche nello sport. Come per la spin off creata un anno fa nel Cetma (centro di ricerca e tecnologie dei materiali ) di Brindisi e guidata da un giovane ricercatore, Andrea Salomi, formatosi, dopo la laurea a Lecce, anche in Inghilterra. "Abbiamo ingegnerizzato le pinne, studiato la sua funzionalità e realizzato una pinna in fibra di carbonio, diversa da quelle comuni prodotte in Cina, Romania, Bugaria. La nostra é in grado di massimizzare il risultato e diminuire lo sforzo fisico dell'apneista". La pinna - costo medio 330 euro, superiore del 30% a quelle comuni realizzate in composito - è prodotta e commercializzata da Cetma Composites, è distribuita in 5 punti vendita fra Brindisi, Napoli e la Sicilia e fra due giorni Michele Giurgola, campione mondiale di apnea, la userà per tentare un altro record nelle acque del Salento. Senza contare l'applicazione dei materiali compositi che ha fatto dell'aerospazio pugliese un comparto chiave a livello nazionale ed internazionale che, tra Grottaglie e Foggia, realizza parti diverse degli aerei del presente e del futuro. "Nell'aerospazio, in cui siamo ormai regione leader, come in altri cluster tecnologici, la Puglia vuole crescere ancora. Come dimostra anche la scelta di Bari -conclude Loredana Capone- come sede del Forum internazionale dei materiali avanzati frutto della decisione,presa nel 2012, della direzione generale Ricerca della Ue di fare della Puglia una regione pilota specializzata nella ricerca e innovazione sui materiali avanzati".

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