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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2014 alle ore 10:32.
L'ultima modifica è del 19 settembre 2014 alle ore 10:36.

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C'era attesa per le sette date dell'estate prossima, già si ragionava di un possibile allargamento dell'evento all'anfiteatro, per non parlare dell'eventualità di spettacoli futuri di artisti del calibro di Paul McCartney, Roger Waters ed Elton John. E invece per la prima del Pompei Festival, rassegna organizzata dalla Fondazione Carnovale nel Teatro Grande della città antica, è andata in scena una «Boheme» in versione… opera buffa.

Attimi di tensione all'esterno dell'area archeologica, polemiche a fare da sfondo all'opera pucciniana con l'orchestra del «Bellini» di Catania diretta da Alberto Veronesi e Vittorio Grigolo per tenore, indomani caratterizzato da accuse, prese di posizione clamorose e probabili azioni legali da parte del comune. Quanto basta per offuscare il tutto esaurito da 1.750 posti, in larga parte coperti da biglietti omaggio. Come già era accaduto un anno fa per lo show comico di Alessandro Siani, sono proprio gli accrediti a scatenare la baruffa. Ventiquattro ore prima dello spettacolo i dati sulle prevendite non sembrano esaltanti. Dal sindaco di Pompei Nando Uliano parte l'idea di destinare ai cittadini gli omaggi che sarebbero dovuti andare al comune.

Dovevano essere in tutto 300 i tagliandi gratuiti, divisi tra i giovani del liceo scientifico cittadino (250) e anziani estratti a sorte (50). Idea raccolta dagli organizzatori, non senza qualche divergenza – si mormora - tra Giovanni Carnovale, presidente dell'omonima fondazione organizzatrice dell'evento, e Veronesi. Ma l'idillio dura poco: a poche ore dall'opera la non perfetta sovrapposizione delle liste degli accrediti fa sì che ragazzi e anziani restino fuori, con tutti i problemi conseguenti nella gestione della coda per l'ingresso. In compenso pare che gli accrediti ai politici regionali siano stati piuttosto generosi. Il sindaco Uliano grida alla vergogna, entra a Teatro ma convoca per questa mattina la giunta con lo scopo di ritirare patrocini morali ed economici alla manifestazione, valutando eventuali azioni legali per danno d'immagine alla città. Il soprintendente Massimo Osanna abbozza e conferma il cartellone in programma per l'estate del 2015. Domani si torna in scena con la «Carmen» di Bizet. Con tutti i (soliti) dubbi che incombono quando Pompei si trasforma in palcoscenico.

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