Svolta storica alla Ducati: si lavora anche la domenica (e lo stipendio aumenta)

Per stare dietro alla crescita produttiva serve la settimana intera. Domenica compresa. Così ha spiegato Ducati - che da un paio di anni fa parte del gruppo Audi Volkswagen - ai sindacati. Il produttore italiano di moto ha siglato un accordo sindacale che è stato approvato dai lavoratori. A Borgo Panigale, il primo ottobre, la data di entrata in vigore dell'accordo, comincia così l'era del lavoro domenicale.

Non riguarderà tutti i lavoratori, ma soltanto i 66 addetti impegnati nelle lavorazioni meccaniche di precisione che sono realizzate tutte internamente per motivi di eccellenza e avanguardia tecnologica. Con l'accordo i turni settimanali passeranno da 15 a 21, includendo anche il lavoro domenicale, con beneficio delle buste paga. L'azienda dal canto suo si è impegnata a investire 11,5 milioni di euro nei prossimi 5 anni nel sito di Borgo Panigale per rafforzare e rendere all'avanguardia tecnologica le produzioni di alberi a camme ed alberi motore e consolidare lo stabilimento quale centro mondiale di riferimento per le lavorazioni meccaniche di eccellenza.

Non solo perché come effetto dell'accordo la Ducati motor – 1.350 dipendenti nel mondo, di cui 1.050 a Borgo Panigale - si è anche impegnata a fare nuove assunzioni. Borgo Panigale è l'unico sito produttivo della Ducati: tutte le componenti delle moto partono infatti di qui. L'assemblaggio avviene invece anche in altri due siti, in Brasile e in Thailandia. Dal primo ottobre a Borgo Panigale i 21 turni settimanali saranno organizzati su 3 giorni lavorativi più 2 di riposo e questo "permetterà ai lavoratori di conciliare vita privata e lavoro e di concretizzare un importante aumento salariale". L'accordo, spiega l'azienda in una nota, «crea le condizioni per gli investimenti futuri e avrà una immediata ricaduta occupazionale con 13 nuovi posti di lavoro specializzati ed a tempo indeterminato nello stabilimento di Borgo Panigale». Per i sindacati «grazie all'accordo si è acquisita una riduzione di orario di lavoro consistente e un rilevante incremento delle retribuzioni».

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