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Questo articolo è stato pubblicato il 25 settembre 2014 alle ore 11:18.
L'ultima modifica è del 25 settembre 2014 alle ore 13:54.

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Quaranta tonnellate di pasta per i più bisognosi grazie al pastificio Divella con 850 postazioni sparse in tutta Italia. È il bilancio dell'iniziativa promossa lo scorso fine settimana dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che è tornata nelle piazze italiane con "Aggiungi un pasto a tavola", evento che da sei anni coinvolge tutta l'organizzazione caritativa fondata da don Oreste Benzi, con migliaia di volontari, associazioni e aziende dei territori.
I numeri dell'edizione 2014 – diffusi dall'associazione (www.apg23.org) – parlano di 2.500 persone coinvolte come animatori nelle diverse postazioni per sensibilizzare sul tema, di 10 paesi esteri che riproporranno l'evento nelle stesse date e con modalità comuni: Svizzera, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda, Germania, Gran Bretagna, Russia, Cile e Bolivia. La richiesta è molto semplice: aiutare la Comunità a garantire un pasto alle persone che accoglie nelle sue 500 realtà nel mondo.

Il pastificio Divella – storico marchio dell'eccellenza made in Italy (www.divella.it) – ha contribuito all'iniziativa per la sesta volta dalla Puglia, donando 40 tonnellate di pasta: sono state regalate come segno di condivisione, un pasto donato alle mense per i poveri, parrocchiali e realtà di accoglienza della Comunità. Spiega Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII: «Fino a qualche anno fa parlare di fame significava parlare di problemi lontani. Oggi più che mai – incalza – la povertà è nostra vicina di casa. Le famiglie italiane sono sempre più in difficoltà; i giovani e bambini vedono il loro futuro a rischio. La Comunità torna in piazza per chiedere un sostegno per le persone che non hanno nulla. Potranno trovare in noi uno sguardo amico, un abbraccio fraterno».
Interviene anche l'imprenditore Francesco Divella, che spiega: «Come azienda siamo da sempre sensibili ai bisogni del territorio, specialmente noi confronti di chi non dispone di generi alimentari. Siamo contenti di farlo ancora una volta con la Comunità fondata da don Oreste Benzi, perché è sinonimo di iniziative che raggiungono gli obiettivi prefissati, come testimonia l'impatto che questo evento sta avendo anche oltre i confini nazionali».

Intanto, dopodomani 27 settembre, si aprirà a Rimini la causa di beatificazione di don Oreste Benzi, l'infaticabile sacerdote romagnolo scomparso il 2 novembre 2007 (era nato il 7 settembre 1925 a Sant'Andrea in Casale, nel Riminese). È stato lui, nel 1968, a creare l'Associazione "Comunità Papa Giovanni XXIII": opera nel mondo dell'emarginazione e della povertà seguendo i principi della condivisione diretta di vita e della rimozione nonviolenta delle cause che provocano ingiustizia ed emarginazione. Attualmente la Comunità è diffusa in 32 paesi dei cinque continenti: è presente in Europa, America, Africa, Asiae Oceania. Sostiene progetti (anche in collaborazione con altri enti e in vista dell'avvio di nuove presenze) in Belgio, Bulgaria, Camerun, Grecia, Iraq, Moldavia, Sierra Leone. Ogni giorno siedono alle tavole della Comunità 41mila persone bisognose. I membri effettivi dell'Associazione sono oltre 1.800.

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