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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2014 alle ore 18:55.
L'ultima modifica è del 29 settembre 2014 alle ore 19:41.

Il mercato italiano dell’Ict inizia a vedere qualche flebile segnale positivo. All’orizzonte però. Molto all’orizzonte perché i numeri messi nero su bianco nel rapporto Assinform-Netconsulting per il momento sono preceduti immancabilmente dal segno meno: -3,1% nel semestre e -1,8% per la chiusura d’anno.
Entrando in dettaglio, va rilevato che il risultato con il segno meno è dovuto alla contrazione - ormai fenomeno strutturale - del fatturato dei servizi di rete tlc (-9,2%) dovuta alla forte competitività fra operatori tlc e al ribasso delle tariffe di
terminazione tradottasi in una discesa dei prezzi a tutto vantaggio per l’utenza. Scorporata questa componente - spiega Assinform - che pesa per un terzo, il resto del mercato digitale è cresciuto complessivamente dell`1,1%. Il calo dei servizi ict a 5.079 milioni (-2,4%) è
stato più che compensato dalla ripresa dei comparti dei dispositivi e sistemi (8.232 milioni, + 0,7%), del software e delle soluzioni ict (2.615 milioni, + 3,2%), dell’e-content e
digital advertising (3.202 milioni, +6,6%).
«Ci troviamo - -esordisce Agostino Santoni, presidente di Assinform- all'inizio di una new wave digitale, la trasformazione del nostro mercato e del nostro settore continua ed evidenzia segnali molto interessanti pur in una congiuntura economica sfavorevole. Tutto fa pensare che la ripresa del mercato digitale nel suo complesso si avvicini».
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