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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2014 alle ore 09:27.
L'ultima modifica è del 03 ottobre 2014 alle ore 09:28.

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Il design e la creatività italiana, ormai lo sanno anche i sassi, è apprezzato in tutto il mondo. Anche il packaging italiano (forse sono in meno a saperlo) è tra i settori del made in Italy che più hanno successo oltreconfine. Unire le due cose - per di più in un progetto legato al mondo del vino, altra eccellenza italiana - ha portato una piccola squadra di italiani a superare la concorrenza internazionale e aggiudicarsi il «Luxury Packaging Awards» assegnato a Londra lunedì scorso alla speciale shopping bag del Rosé Demi Sec dell’azienda La Montina.

Lo shopper premiato a Londra fa parte in realtà di un più ampio progetto di restyiling del look di questo vino, pioniere tra i rosati della Franciacorta, di cui La Montina copre oltre il 90% della produzione. «Sono stata contattata dall’azienda bresciana, che mi ha dato carta bianca - racconta Susanna Bonati, creativa milanese, fondatrice della rivista Comunicando e consulente -. Ho subito pensato all’illustrazione con una rosa di pizzo, che trasmettesse l’idea di eleganza, raffinatezza, femminilità, seduzione...». Susanna ha poi coinvolto nel progetto il designer Mauro neri, titolare dell’agenzia creativa Zen arte di Varese, il disegnatore di borse di carta Giò Gatto e la cartiera Cordenons. Un team interamente «made in Italy» per un progetto che ha preso forma in un paio di mesi: ad aprile di quest’anno è stato presentato dall’azienda La Montina al Vinitaly di Verona e lunedì, a coronamento, il premio londinese.

A caratterizzare la shopping bag, oltre alla delicatezza del materiale e della grafica scelti, è la forma stessa del contenitore - orizzontale anziché verticale come di consueto - che vuole richiamare immediatamente l’idea di una borsa vera e propria.

«È stata una esperienza faticosa ma bellissima - racconta Susanna - e sono orgogliosa di questo premio che è un riconoscimento per la creatività e le capacità del nostro Paese». Ma proprio riflettendo sui tanti apprezzamenti ottenuti più all’estero che in Italia, Susanna - che assieme al marito è una appassionata viaggiatrice - ammette che adesso, a 43 anni e dopo tante esperienze realizzate, avrebbe voglia «di andare all’estero, almeno per un po’. Chissà, magari a completare un percorso di studi universitari che in Italia non ho intrapreso».

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