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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2014 alle ore 13:33.

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L'autunno porta il freddo sulle speranze di ripresa dell'industria valdostana per l'ultima parte dell'anno. «Dopo un terzo trimestre che - ricorda Monica Pirovano, presidente di Confindustria Valle d'Aosta – aveva fatto segnare indicatori in miglioramento, l'ultimo trimestre segna una battuta d'arresto».

Preoccupano, in particolar modo, i risultati dell'indagine congiunturale relativi alle aspettative sulla produzione industriale ed anche quelle per le esportazioni. Va anche ricordato che la Vallée è sempre caratterizzata da piccoli numeri, dunque qualsiasi variazione di un comparto ha effetti sui dati complessivi. Così, per quanto riguarda gli ultimi 3 mesi dell'anno, è soprattutto il settore legato ai servizi - in particolar modo quelli per l'edilizia - a far peggiorare il quadro generale. Che, nel complesso, vede un saldo negativo (-12,5) tra ottimisti e pessimisti per quanto concerne le aspettative sulla produzione.

Male le previsioni sugli ordini totali (-8,7 il saldo) e malissimo le attese relative all'export (-31,25). È soprattutto l'alimentare ad essere penalizzato sui mercati esteri. Ed evidentemente non si tratta solo degli effetti delle sanzioni contro la Russia. Quanto, piuttosto, della cronica mancanza di adeguate politiche di promozione. Non a caso la metà delle aziende valdostane non ha in programma investimenti di alcun tipo e solo il 21% pensa ad investimenti per ampliamento dell'attività (il trimestre precedente vedeva il 29% di imprenditori disposti a crescere) mentre il 28% ha in programma di sostituire impianti preesistenti.

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