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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2014 alle ore 20:06.
L'ultima modifica è del 09 ottobre 2014 alle ore 20:18.

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Fincantieri e Finmeccanica avviano una collaborazione nel settore delle navi militari. L'accordo è stato sottoscritto oggi, presso lo stabilimento Fincantieri di Muggiano (La Spezia) in occasione del varo del sommergibile Pietro Venuti, avvenuto alla presenza del ministro della Difesa, Roberta Pinotti.

Il documento firmato da Giuseppe Bono, ad del gruppo navalmeccanico italiano, e da Mauro Moretti, ad e direttore generale di Finmeccanica - apre al strada a una collaborazione tra le due aziende nel settore delle costruzioni navali militari, con l'obiettivo hanno spiegato i due firmatari, «di aumentare la competitività sui mercati nazionali ed esteri, attraverso una più efficace offerta integrata dei prodotti delle due società. In particolare, la collaborazione si svilupperà sfruttando le sinergie tecniche e commerciali tra l'unità di business navi militari di Fincantieri e le aziende del gruppo Finmeccanica (le controllate Selex ES, Oto Melara e Wass nonché la joint venture Mbda Italia, ndr) che detengono competenze distintive nei sistemi di combattimento, nell'elettronica e nei sistemi d'arma navali e subacquei».

L'intesa prevede anche una collaborazione nelle attività di ricerca e innovazione per massimizzare il posizionamento sul mercato e razionalizzare gli investimenti, anche attraverso la promozione di attività congiunte di studio nelle aree di interesse comune. Fincantieri e Finmeccanica studieranno poi la possibilità di creare una rete comune di fornitori di prodotti e componenti di base.

«L'accordo con Finmeccanica – ha detto Bono - è un esempio concreto per realizzare quel “sistema Paese”, a lungo auspicato, che, in un momento come questo, è ancora più necessario per rafforzare l'economia nazionale. Dobbiamo fare sistema; e mettere le nostre capacità insieme a quelle di Finmeccanica sarà un'occasione di successo per le nostre aziende, con la creazione di prodotti da vendere nel mondo. Non sempre, in passato siamo stati bravi in questo (il riferimento è alla situazione di tensione tra i due gruppi nel periodo in cui alla guida di Finmeccanica c'era Pier Francesco Guarguaglini, ndr), ma credo che le cose ora andranno nel verso giusto. Insieme guarderemo all'estero e potremo mettere in campo, uniti, un potenziale giro d'affari annuo di 1,5 miliardi di euro e un gruppo che, per il settore navale è pari a quello di altri Paesi».

Da parte sua, Moretti spiega: «Questo accordo è l'occasione per creare una partnership strategica. Procederemo anche con una progettazione integrata. Il sommergibile varato oggi, che integra alcuni tra i più avanzati prodotti di Wass, testimonia la già proficua collaborazione tra Fincantieri e Finmeccanica». Per quanto riguarda Finmeccanica, l'ad ha ricordato che, dal suo insediamento, sta procedendo nel consolidamento «delle basi del gruppo». Ma, ha aggiunto, «la prima questione per Finmeccanica è sopravvivere. Considerando che ha un rating BB+, con un outlook negativo e debiti per più di 5 miliardi su un patrimonio che nel vale più di 4». Moretti ha anche sottolineato che è finito il tempo degli investimenti a pioggia per il gruppo e che occorrerà fare investimenti mirati. Il nuovo corso dell'azienda sarà statuito nel nuovo piano industriale di Finmeccanica che, ha detto Moretti, «presenterò al consiglio alla fine dell'anno o all'inizio dell'anno prossimo».

Il ministro Pinotti, invece, ha sottolineato, riguardo ai contratti per le navi militari che dovranno rinnovare la flotta della Marina italiana: «Potremmo essere pronti a chiudere quei contratti a dicembre. Abbiamo deciso di investire sulle costruzioni navali e non è stato un caso. È stata una scelta. Non vogliamo cassintegrati ma lavoro».

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