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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2014 alle ore 09:02.

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«Il progetto della Torino-Lione è inserito nel programma europeo Ten-T, Trans European Network – Transport. Ma non è verosimile pensare che l’Unione Europea sia in grado di coprire il 40% del costo totale dell'opera, come sperato dai governi di Italia e Francia». A parlare è Michael Cramer, presidente della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo ed esponente del Gruppo Verde/Alleanza libera europea. Che, ieri mattina, ha aperto i lavori di un incontro organizzato a Bruxelles dal Movimento No Tav italiano e francese, per presentare la situazione dell’opposizione alla linea ai nuovi membri del parlamento Ue.

«L'Italia è impegnata in tre grandi progetti, che sono il corridoio Genova–Rotterdam e i tunnel di base della Torino–Lione e del Brennero – ha proseguito Cramer, che nel pomeriggio, contattato dal Sole 24 Ore, ha confermato la propria presa di posizione -. Credo che l'Unione europea debba indirizzarsi verso il progetto più importante, con la migliore analisi costi benefici, cioè il corridoio Genova–Rotterdam, che è stato deciso nel Trattato di Lugano nel 1996 tra Olanda, Germania, Svizzera e Italia e che attualmente è anche il primo sul quale sia stato sviluppato il Sistema di Gestione del Traffico Ferroviario Europeo (ERTMS) e sul quale risultino applicate le regole dei corridoi ferroviari merci».
Da Bruxelles le dichiarazioni sono immediatamente rimbalzate in Italia. «Alla fine è emersa una posizione di serietà – ha commentato Paolo Prieri, animatore del Presidio Europa e fra i promotori dell'incontro con i parlamentari -. Siamo stati ascoltati con grande attenzione, in un incontro che era aperto a tutti e a cui avremmo voluto vedere anche il ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Da domani, i parlamentari europei Gue, Verdi e Movimento 5 stelle lavoreranno insieme ai No Tav contro un progetto inutile e improduttivo».

Sempre da Bruxelles, però, sono altre le notizie che arrivano dal fronte della Commissione europea e di chi lavora per costruire la Torino-Lione. Giovedì scorso, 9 ottobre, si è svolta la riunione della “Corridor Platform Mediterraneo” alla presenza del coordinatore europeo ai Trasporti, Jan Laurens Brinkhorst e di tutti i soggetti a vario titolo interessati nei progetti dell’asse di transito internazionale. In contemporanea, è stato anche presentato a tutti i potenziali soggetti interessati il contenuto del bando lanciato dall’Europa per il cofinanziamento delle grandi reti di trasporto. «Il coordinatore – racconta Maurizio Bufalini, presente come direttore di Ltf – ha confermato il grande interesse dell'Europa per la Torino-Lione. L’infrastruttura, leggendo anche il regolamento finanziario dell’Ue, approvato dal Parlamento l'11 dicembre 2013 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, figura fra le tratte preselezionate del corridoio mediterraneo con sezione transfrontaliera. Opere per cui, sempre nel medesimo documento, è previsto un contributo del 50% nella fase di studio e del 40% per ciò che riguarda i lavori. Tutte queste condizioni ci sono state ufficialmente ribadite anche lo scorso giovedì».

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