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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2014 alle ore 16:01.

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Ripristinare l'efficienza del sistema logistico-portuale italiano è una priorità assoluta. Concordano, su questo punto, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il leader di Confitarma, Manuel Grimaldi e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi. La convergenza è emersa con chiarezza nel corso dell'assemblea di Confitarma, l'associazione che raggruppa gli armatori italiani, tenutasi oggi a Roma.

“L'inefficienza del nostro sistema logistico e infrastrutture portuali non adeguate all'evoluzione dei traffici – ha detto Grimaldi nella sua relazione - sono tra le principali cause della perdita di competitività dei porti italiani. Rilevo, peraltro, che con l'art.29 del decreto “sblocca Italia”, il Governo ha previsto l'adozione di un Piano strategico nazionale, volto a migliorare la competitività del sistema portuale e logistico, agevolare la crescita dei traffici e promuovere l'intermodalità nel traffico merci. L'attuazione di alcune misure dovrà essere chiarita, ma questo piano finalmente prevede l'eliminazione di investimenti inutili o ripetitivi. In altre parole, l'eliminazione del grave fenomeno degli investimenti a pioggia”. Grimaldi aggiunge, però, che non è detto che l'accorpamento dei porti sia la soluzione migliore per il rilancio della portualità italiana, date le obiettive diverse esigenze esistenti tra porti di interesse nazionale e porti regionali. Sarebbe forse più utile adeguare la governance dei porti minori alle loro dimensioni”.

Anche il numero uno degli industriali ha affermato che “la riforma del sistema portuale nazionale rappresenta una priorità urgente, non più differibile”. E, parlando di Autorità portuali, Squinzi ha proseguito: “ne contiamo 24, di cui attualmente quasi la metà commissariate, e con un costo totale annuo di quasi un miliardo di euro: ci sarebbe materia per una spending review, che dovrebbe riguardare non solo il numero delle Autorità, ma soprattutto il loro funzionamento e la loro produttività”.

Da parte sua, Lupi ha sottolineato che “per l'Italia non c'è crescita senza l'economia del mare”. Ribadendo che, entro 90 giorni dalla conversione del decreto sblocca Italia, il Governo deve approvare il Piano nazionale della portualità e della logistica. Il ministro ha aggiunto che “nella prima settimana di novembre verranno convocati gli Stati generali dell'economia del mare, perché si inizi un percorso di proposte operative e concrete”.

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