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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2014 alle ore 06:37.

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TARANTO
«Abbiamo più offerte» dice il commissario Gnudi a proposito della vendita dell'Ilva. «Con Arcelor Mittal siamo però più avanti perché loro, come gruppo, sono più strutturati e hanno una divisione che si occupa di acquisizioni» aggiunge il commissario. La trattativa con la multinazionale, che è in tandem col gruppo Marcegaglia, va quindi avanti, ma una possibile conclusione Gnudi la colloca nei primi mesi del nuovo anno e non più a fine 2014. E sulla seconda rata del prestito ponte, ulteriori 125 milioni dalle banche dopo quelli avuti a metà settembre, Gnudi dice: «Aspetto che me la diano». «Ma la loro erogazione è legata al verificarsi di certe condizioni» puntualizza, con riferimento alla volontà delle banche di vedere segnali chiari sul fronte del riassetto societario, ovvero la presentazione di un'offerta da parte dei potenziali acquirenti.
A oggi l'Ilva ha adempiuto a circa il 75% delle prescrizioni ambientali fissate dall'Aia. È il dato che ieri ha comunicato l'azienda mentre a Taranto il commissario Gnudi e il sub commissario, Corrado Carrubba, incontravano il prefetto, Umberto Guidato, e il sindaco, Ezio Stefàno. La tempistica dell'Aia fissa al 31 luglio prossimo l'80% degli obblighi Aia e la loro conclusione ad agosto 2016. In pratica, l'azienda dice di aver ottemperato a 87 linee di intervento e stima di chiudere l'anno con una produzione di 6,3 milioni di tonnellate, in ripresa sul consuntivo 2013 di 5,7 milioni. Gnudi «ha ribadito l'impegno a proseguire nel piano di risanamento ambientale, di recupero dell'efficienza produttiva e commerciale e di reperimento delle risorse finanziarie a supporto del raggiungimento di questi obiettivi».
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