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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2014 alle ore 14:01.

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Pesa sull'export made in Italy il blocco delle frontiere deciso dalla Russia. Secondo le ultime stime, rese note dalla Coldiretti nel corso del Forum di Cernobbio, le spedizioni di prodotti agricoli si sarebbero ridotte del 63% nell'ultimo mese. I danni diretti, dunque, ammonterebbero a circa 200 milioni di euro all'anno ai quali si sommano quelli indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che stanno sostituendo i prodotti originali respinti alle frontiere. I settori piu' penalizzati sono ortofrutta per un importo di 72 milioni di euro esportati nel 2013, le carni per 61 milioni di euro, latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro. Sono stati colpiti anche prodotti tipici come Parmigiano Reggiano e Grana Padano (per un importo di 15 milioni di euro) ma anche prosciutti a denominazione di origine.

Ma la scure di Putin ha colpito anche il tessile che ha subito una drastica riduzione del 24,8%, i mezzi di trasporto (-50,1%), i mobili (-17,8%), i prodotti farmaceutici (-32,3%), gli apparecchi elettrici (-15,9%). Dall'analisi della Coldiretti, dunque, appare evidente che le tensioni politiche hanno avuto riflessi anche sugli scambi di prodotti non colpiti direttamente dall'embargo ma particolarmente significativi per l'Italia. Peraltro la situazione è destinata a peggiorare nel tempo con l'esaurirsi delle scorte.

Le misure di sostegno messe in atto dall'Unione europea nel settore dei prodotti ortofrutticoli (aiuti diretti per le crisi di mercato) e dei formaggi stagionati (ammasso privato) non sono sufficienti, secondo Coldiretti, a coprire le pesanti perdite.

Ulteriori problemi, inoltre, derivano dalla decisione della Commissione europea di non ricostituire il fondo destinato a indennizzare le imprese. I 344 milioni di euro stanziati per l'ortofrutta e i formaggi stagionati colpiti dall'embargo, infatti, saranno tolti dalla riserva di crisi autofinanziata dagli stessi produttori, sui quali viene così scaricato il peso intero di una crisi di mercato provocata da decisioni politiche di cui non sono responsabili.
Per il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, si tratta di una misura “assurda che va rimossa”. Dello stesso tenore l'opionione del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che ha chiesto un intervento diretto da parte del commissario designato Phil Hogan, nonché dell'europarlamentare Paolo De Castro secondo cui è “inaccettabile un taglio della Pac”.

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