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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2014 alle ore 11:33.
L'ultima modifica è del 20 ottobre 2014 alle ore 11:41.

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Il mini-rimbalzo c'è ma rischia di essere vanificato. Gli ordini di robot sul mercato interno, secondo le stime di Ucimu, crescono nel terzo trimestre del 19,1% confermando per il terzo periodo consecutivo nel 2014 la fase di ripresa della domanda nazionale. Ma la preoccupazione di Ucimu è che i piccoli segnali di inversione di tendenza vengano bloccati dal mancato rinnovo della Sabatini-bis. Il testo attuale della legge di Stabilità, infatti, non prevede alcun rifinanziamento e dal ministero dello Sviluppo confermano che in queste condizioni le agevolazioni hanno quasi del tutto esaurito il plafond messo a disposizione.

Inevitabile l'apprensione delle aziende e Luigi Galdabini, presidente di Ucimu, pur sottolineando «i numerosi spunti interessanti della Legge di Stabilità, dal credito di imposta automatico per gli investimenti in ricerca e sviluppo, all'eliminazione dell'Irap sul costo del lavoro», rileva con grande preoccupazione il mancato inserimento del rifinanziamento della Nuova Legge Sabatini, «promesso più volte dallo stessa presidenza del Consiglio, provvedimento che ha permesso in questi sette mesi di operatività la ripartenza degli investimenti in beni strumentali sul mercato italiano».

Le richieste di finanziamento da parte delle imprese hanno superato finora quota 2,3 miliardi e sono ormai a ridosso del plafond di 2,5 miliardi, raddoppiabili nelle indicazioni iniziali del Governo. Il Mise finora ha messo a disposizione 96 milioni di euro per abbattere gli interessi dei finanziamenti bancari concessi alle aziende che investono ed è questo il capitolo che la Legge di Stabilità non affronta.

Per i robot la ripresa del mercato interno diventa tanto più rilevante alla luce della performance non esplosiva oltreconfine. Le tante aree di crisi, dalla Russia al Medio Oriente, frenano infatti le richieste di macchine utensili nel mondo, limitando nel terzo trimestre la crescita degli ordini al 5,3%, peggior dato dalla fine del 2013. Ecco perché la Sabatini-bis è chiesta a gran voce dalle imprese. «L'assenza del provvedimento che agevola i finanziamenti per chi in Italia acquista beni strumentali - spiega Galdabini - rischia di produrre un nuovo raffreddamento del mercato già incerto».

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