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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2014 alle ore 06:39.
L'ultima modifica è del 22 ottobre 2014 alle ore 10:15.
Dopo Campania, Molise e Puglia prende il via operativamente anche in Calabria il progetto per la realizzazione della rete in fibra ottica con i cosiddetti fondi "Eurosud".
Anche qui, come nelle altre regioni citate, è stata Telecom ad aggiudicarsi il bando che prevede un finanziamento pubblico di 63,5 milioni di euro (grazie all'utilizzo di fondi europei Fesr) cui si aggiungono 36,6 milioni di euro di investimento da parte dell'ex monopolista. Per quanto riguarda le altre due regioni del Sud – Basilicata e Sicilia – nel primo caso (in cui una prima gara è andata deserta nei giorni scorsi) la scadenza del bando è il 30 ottobre. Per partecipare ai lavori in Sicilia il termine è invece fissato al 14 novembre.
Tutto questo discende del Progetto Strategico Banda ultralarga: il progetto del Mise per portare la rete a banda ultralarga (da 30 a 100 Mbps) nelle cosiddette zone a fallimento di mercato. In pratica, in quelle zone in cui gli operatori non avrebbero convenienza a investire, lo Stato decide di intervenire creando le condizioni perché l'investimento diventi conveniente. Come? Con bandi messi in piedi grazie al modello a incentivo: il pubblico mette una parte dei soldi mentre il resto (il 30%) viene dagli operatori che vincono il bando. E che potranno mantenere in concessione rete e manufatti (curandone la manutenzione) offrendone l'affitto agli altri operatori.
Il progetto nacque a inizio 2013, con Fabrizio Barca al ministero per la Coesione territoriale e Corrado Passera a quello per lo Sviluppo economico. A disposizione ci sono oltre 550 milioni di euro (considerando il 30 per cento richiesto agli investitori).
Con l'aggiudicazione del bando indetto dalla Regione Calabria, il progetto presentato da Telecom Italia prevede, entro il 2015, la copertura con infrastrutture di rete passiva in fibra ottica di 223 nuovi comuni, ossia i 155 già indicati dal ministero dello Sviluppo economico e da Infratel (la società in house del Mise incaricata di redigere i bandi e di seguire l'avanzamento della partita) nel bando di gara più altri 68 comuni, rivolgendosi a circa 1,3 milioni di abitanti.
I comuni interessati potranno sfruttare, su tutte le aree coperte, collegamenti con tecnologia ultrabroadband con velocità da 30 fino a 100 Megabit al secondo. Per raggiungere questo risultato, saranno adeguate da Telecom Italia 359 centrali, che consentiranno così di abilitare circa 800mila unità immobiliari a 30 Mbps e un migliaio di sedi della pubblica amministrazione, tra cui scuole e ospedali, a 100 Megabit al secondo.
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