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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2014 alle ore 19:19.
L'ultima modifica è del 26 ottobre 2014 alle ore 19:49.

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Fincantieri guarda con interesse all’acquisizione dei cantieri Stx France di St. Nazaire e punta sulla partnership tripartita, appena stretta con Carnival e Cssc (China state shipbuilding company) per costruire navi destinate al turismo di massa, in Cina. Intanto Costa Crociere potrebbe ordinare una nuova nave nei prossimi mesi.

È quanto emerso ieri, a Marghera, nel corso della presentazione di Costa Diadema, la nuova ammiraglia della compagnia guidata dall’ad Michael Thamm. Si tratta della 15° unità della flotta. Una nave da 132mila tonnellate di stazza, la più grande realizzata da Costa, e per la quale è stato concepito un layout interno tutto nuovo. Del valore di circa 550 milioni di euro, Diadema è lunga 306 metri ed è può trasportare 4.957 passeggeri e 1.235 persone di equipaggio.

Nel corso della consegna dell'unità, costruita nello stabilimento Fincantieri di Marghera, Giuseppe Bono, ad del gruppo navalmeccanico italiano, ha risposto su un possibile interesse all’acquisizione dei cantieri di St. Nazaire, controllati dal gruppo coreano Stx, attualmente in difficoltà. «Non commento», ha detto il manager ma, ha aggiunto, confermando di fatto l’interesse, «posso dire che Fincantieri deve crescere. Noi abbiamo obiettivi importanti; i coreani sono in difficoltà e noi siamo l’unica società (del settore cantieristico, ndr) che cresce e guadagna. Poco ma guadagna. È il momento di muoversi».

Sull’accordo per la Cina, «abbiamo stretto questa partnership con Carnival – ha spiegato Bono – per lavorare su progetti strutturali che durino nel tempo e ci appoggiamo al più grande cantiere cinese: Cssc». Andare in Cina significa «guardare al futuro. L’accordo è per costruire navi lì ma per i cinesi. Loro non sono in grado di costruire navi, noi le faremo ma non trasferiremo a loro il nostro know-how. Sappiamo che se i cinesi vogliono costruire navi da crociera in 4-5 anni lo faranno, e se vogliamo contrastare la concorrenza dobbiamo esserci». Sulla Cina, Thamm ha aggiunto: «Abbiamo cominciato per primi a fare crociere in Cina nel 2006 e ora superiamo la quota del 40% del mercato. Abbiamo due navi nei mari cinesi, ma presto ne porteremo una terza. Abbiamo progetti ambiziosi, ma quando si va in Cina c’è l’obbligo, come in qualsiasi altro Paese, di creare posti di lavoro e un intero sistema industriale. Lo stiamo facendo». Thamm ha proseguito spiegando che ci sono «4 unità in costruzione per Carnival e ci saranno anche altre navi della Costa».

L’ad di Fincantieri ha anche parlato di Costa Concordia, rispondendo a distanza alle critiche mosse alla nave da un recente servizio di Report. «Le navi le facciamo sicure e a prova di Schettino», ha detto. Ha poi affermato che non bisogna guardare al passato ma al futuro. «Questa nave – ha aggiunto Thamm – è, in tutte le sue componenti, il meglio del meglio, compreso nella sicurezza». L'ad di Costa si è detto anche sicuro che «l'Italia e la città di Venezia sapranno trovare soluzioni alternative al transito» delle navi da crociera davanti a S. Marco.
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