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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2014 alle ore 10:04.

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È un panorama desolante quello offerto dall'Italia: solo il 46 per cento dello donne lavora, ma il 27% lascia dopo il primo figlio, e il 15 dopo il secondo. Insomma la crisi economica strozza la famiglia e penalizza le donne lavoratrici, costrette ad un welfare familiare in controtendenza con i nuovi livelli di progresso della società di oggi in Occidente.

Un incontro all'Ateneo Regina Apostolorum di Roma ha fotografato tuttavia una dinamica sorprendente: le competenze e la carenza di tempo da dedicare alla raccolta di informazioni per gli acquisti familiari o per la salute dei figli rende le mamme “smart” nell'uso di internet. Il 74% delle madri naviga in rete e acquista, anche se molte di loro ancora non si fidano dei pagamenti online. Si parla ormai di “Digitalmoms”, come ha detto Nicola Spiller del Politecnico di Milano. Molte mamme hanno sfruttato questa nuova energia creando imprese innovative, come Laura Ricci (NascereaRoma), Arianna Santini (Babyshowerplanner) e Giovanna Dubbini (RomaMovieWalk).

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