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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2014 alle ore 18:31.
L'ultima modifica è del 30 ottobre 2014 alle ore 18:32.

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Diventerà forse realtà il grande sogno degli strateghi dell'elettricità: un mercato unico europeo totalmente interconnesso con le rinnovabili che potrebbero arrivare a tre quarti del totale. Una colossale rete integrata capace di amalgamare in un mix globalmente equilibrato lo straripante nucleare francese, le centrali a turbogas (comunque essenziali per bilanciare all'istante il sistema) e le problematiche energie solari ed eoliche di Italia, Germania e paesi nordici. Il problema? Innanzitutto quello delle grandi reti di interconnessione, che dovranno essere capaci (oggi non è così) di trasportare efficacemente l'energia, senza troppe dispersioni e dunque a costi compatibili, da un capo all'altro del continente.

Italia protagonista
Si parte. Con l'Italia una volta tanto in prima fila. È infatti di Terna il ruolo guida nei progetti finanziati dall'Unione Europea con il programma “Best Paths” per le nuove reti di trasmissione a corrente continua, da costruire ex novo ma anche da ricavare dalla riconversione e modernizzazione delle reti di oggi. Via alla prima grande sperimentazione, con Bruxelles che coprirà con finanziamenti a fondo perduto la metà dei 63 milioni di euro necessari all'operazione. Terna attraverso la controllata Rete Italia presiede il mega consorzio che associa tutti i 39 protagonisti dell'iniziativa, ed è leader nella dimostrazione Demo3 che vale 23 milioni di euro. Seguono, nel valore economico, i consorzi guidati dalla francese Rte con la Demo2 da 10,4 milioni di euro, dalla belgo-tedesca 50 Hz con la Demo4 da 8,4 milioni, dalla spagnola Iberdrola con la Demo1 da 7,5 milioni e dalla francesi Nexans con la demo cinque da 6,7 milioni.

Gioco di squadra
Ma lo schema è quello delle compartecipazioni incrociate all'insegna della massima collaborazione tra tutti i protagonisti. Nexans oltre a essere leader nella Demo5 partecipa anche al consorzio guidato dalla nostra Terna assieme a Toshiba, De Angeli e Rse, l'organismo istituzionale per la ricerca elettrica italiana che piloterà sia gli studi che le prove sul campo.
Ieri il battesimo ufficiale dell'iniziativa per la parte italiana, in una prima riunione ospitata da Terna. L'idea è quella di perfezionare tecnicamente i programmi di sviluppo delle reti elettriche già avviati dalla commissione Ue e dall'organismo che associa gli operatori del continente (Entso-E) massimizzando la redditività degli investimenti con il ricorso appunto alle tecnologie dei materiali di trasmissione più efficienti insieme alla soluzione della corrente continua al posto di quella alternata normalmente in uso anche per le linee ad alta tensione. In Italia il consorzio guidato da Terna sperimenterà queste soluzioni ammodernando il vecchio collegamento Sacoi tra Italia, Sardegna e Corsica. Sarà un test che servirà per affinare soluzioni da adottare anche per le altre linee elettriche del nostro paese e magari anche degli altri. Un progetto che oltretutto piace ad un interlocutore che potrebbe avere un ruolo decisivo per favorire il complesso gioco di comunicazione, validazione e dunque di accettabilità sociale delle opere: l'organizzazione ambientalista Greenpeace, che mostra di apprezzare e di sostenere l'idea.

Un salto di efficienza
Se le simulazioni già fatte dai tecnici verranno confermate sarà possibile nel 2030 ridurre drasticamente le nuove linee necessarie integrando “il doppio - si legge nelle note tecniche che corredano il progetto - dell'energia solare del eolica con la metà dello sviluppo delle linee di trasmissione rispetto al piano decennale presentato da Entso-E” limitando a 26mila km (invece di 50mila) le nuove linee necessarie, e riducendo di conseguenza gli investimenti. E con la capacità di mettere davvero in rete “europea “ la produzione dei singoli paesi, garantendo un buon trasporto delle rinnovabili, si realizzerebbe ”un risparmio di oltre un miliardo all'anno sull'import di fossili” rimarca il responsabile delle energie rinnovabili di Greenpeace, Sven Teske. Decisivo – afferma l'amministratore delegato di Terna, Matteo Del Fante - il lavoro che molti gestori di rete hanno già iniziato, insieme, per costruire una piattaforma comune per la sicurezza e la risoluzione delle congestioni di rete”.

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