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Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2014 alle ore 07:33.

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MILANO
Oggi in via Rovello a Milano, sede di Expo, si farà il punto sui cantieri, non solo sui nodi del Padiglione Italia. Su questo punto il commissario Giuseppe Sala ha già tranquillizzato, dando numeri positivi: «Il cantiere è all'80% delle infrastrutture. Abbiamo fatto passi avanti sulla viabilità - ha detto ieri - e intorno al sito ci saranno 1.500 parcheggi per i bus, 21mila per le auto, con un'accessibilità di 15mila persone all'ora dalla metropolitana e 10mila dall'alta velocità». Numeri che «ci fanno stare tranquilli». Quanto ai Paesi, «mancano ancora sei o sette padiglioni, ma gli altri sono già ben strutturati».
Tra i nodi da risolvere c'è la nomina del nuovo Rup (responsabile del procedimento unico) del Padiglione Italia, ruolo per il momento svolto ad interim da Carlo Chiesa, Rup del sito espositivo. L'incarico era ricoperto fino a poco tempo fa dal manager Antonio Acerbo, già subcommissario di Expo, finito in custodia cautelare ai domiciliari con l'accusa di corruzione e turbativa d'asta relativamente alla gara sulle vie d'acqua. Per non fermare i lavori i vertici di Expo hanno deciso di estendere l'incarico a Chiesa, ma dovrebbe presto essere scelto un Rup ad hoc.
Verso il commissariamento
Intanto un altro tema che potrebbe essere trattato oggi, o nei prossimi giorni, è l'intervento dell'Autorità anticorruzione nei cantieri delle vie d'acqua, il cui appalto è stato vinto dalle aziende Maltauro e Tagliabue, secondo la procura di Milano con azioni corruttive e provocando una turbativa d'asta. Le due aziende verranno commissariate, come già stabilito dall'Anac, nei prossimi giorni, relativamente alla commessa in questione.
Un tecnico, scelto dal presidente dell'Anac Raffaele Cantone e dalla prefettura di Milano, si occuperà di gestire la parte finanziaria dei cantieri, congelandone gli utili e controllandone le spese, in parallelo ai vertici aziendali, che continueranno ad occuparsi del resto delle attività.
La Maltauro è già stata stata recentemente commissariata per l'appalto delle "architetture di servizio". La decisione è stata presa da Cantone dopo la richiesta da parte di un gip di custodie cautelari. A questo proposito, ieri l'imprenditore Enrico Maltauro ha concordato con la Procura di Milano di patteggiare una pena di 2 anni e 10 mesi di carcere. La decisione spetterà ora al giudice.
S. Mo.
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